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Si litiga su Italia infelice della Comencini.
(ANSA) - ROMA, 20 ott - (di Candida Curzi) - 'Casa nostra' non e' una bella terrazza romana dove si cena con gli amici le sere d'estate, non e' il casale di campagna dove una grande famiglia si ritrova la domenica.
E nonostante il titolo da commedia iatliana, dalla regista di 'Carlo Giuliani ragazzo', di 'Mobbing-Lavorare mi piace', bisognava aspettarselo che 'Casa nostra' fosse piuttosto l'Italia, con i suoi scandali finanziari, la corruzione diffusa, l'arroganza del potere che, alla fine, fa soffrire tutti, la prostituta rumena e la ragazza di provincia diventata top model, come il banchiere dalle mani sporche ed il giovane operaio che accetta di fargli da prestanome.
E dunque, forse, non c'e' da stupirsi troppo che guardandosi allo specchio qualcuno non si sia piaciuto e, alla fine della proiezione riservata alla stampa dell'ultimo film passato nel concorso della Festa di Roma, ci sia stato qualche fischio e che, qualcun'altro, invece, per reazione, si sia sentito in dovere di schierarsi dall'altra parte applaudendo.
''Mi piacerebbe fare film piu' lievi, una commedia sentimentale troverebbe anche piu' facilmente produttori, ma se questo e' il mondo in cui viviamo che ci devo fare?'' si interroga Francesca Comencini.
''Ci sono stati strappi forti, siamo troppo divisi tra noi italiani -dice- e io credo che il cinema debba aiutare a guardarci dentro, a farci identificare anche con chi e' diverso da noi, a creare legami.
E' quello che ha fatto il cinema dei grandi registi venuti prima di noi, ha raccontato l'Italia aiutandoci ad essere migliori''.
Valeria Golino -nel film il capitano della guardia di finanza Rita- aggiunge: ''L'Italia e' ormai quasi irraccontabile.
C'e' un malessere individuale diffuso di cui si parla sempre, in tv, nell'informazione, con la satira...Raccontare noi stessi cosi' straraccontati e' davvero difficile!''.
''Ma cos'e' questa cappa di piombo?! Abbiamo fatto un gran bel film!'' sbotta Luca Zingaretti -suo il ruolo del cattivo, il banchiere che fa traffici sporchi- e continua:''Parmalat, Tangentopoli, lo scandalo del calcio...Ormai siamo talmente abituati a starci dentro che ci infastiamo a sentirne parlare.
Ma il film parla di sangue, di carne...Non e' un film politico e' un film etico''.
A dargli ragione sono sufficienti la prima e l'ultima inquadratura di 'A casa nostra': si comincia con le mazzette di soldi che passano di mano, con la sala d'ascolto delle intercettazioni telefoniche, si chiude con un ospedale, dove c'e' chi muore, chi nasce.
''L'amore, il desiderio di un figlio, la malattia, la morte, sono le cose sacre della vita'' dice la Comencini.
In mezzo c'e' tutto il film, che dice molto meglio delle parole che il denaro, quando diventa motore del mondo, produce infelicita'.
E' di una tristezza rassegnata e senza speranza Bianca (Cristina Suciu), prostituta rumena che quando vede accendersi un piccolo raggio di luce -Otello (Luca Battiston), ex galeotto che si innamora di lei- per uno scippo finisce in coma irreversibile.
E' disperata e schiava della cocaina Elodie (Laura Chiatti), ragazza di provincia sbarcata nel mondo della moda e della pubblicita', diventata l'amante del banchiere e poi scaricata brutalmente.
E anche Rita, capitano della finanza che indaga sul banchiere, dribblando magistrati corrotti e lavorando giorno e notte, non ha poi una gran vita con quell'innamorato che non si vuole impegnare, non le vuole dare un figlio (''credevo di essere l'eroe -dice la Golino-, ma quando ho visto il film...'').
Non e' una consolazione, ma anche i ricchi piangono.
Il banchiere con tutti suoi soldi, la sua bella casa, le guardie del corpo, al socio russo che gli vuole regalare tutto quello che vuole, non sa chiedere altro che di rubare per lui un bambino per sua moglie che sta diventato pazza per la disperazione di non poterne averne.
E Gerry (Luca Argentero) che non si accontenta di una viata da operaio e accetta di fare da prestanome al banchiere, quando ha l'armadio pieno di bei vestiti e progetta di comprare casa in centro, finisce in manette.
Sono i soldi il filo conduttore che lega queste vite cosi' diverse che si intersecano per caso.
''I soldi -spiega Farncesca Comencini - che vengono usati per comprare corpi, potere, o semplicemente un buon Barolo''.
E sono l'anziano professore e sua moglie (Paolo Bessegato e Teresa Acerbis) che non riescono mai a pagare i loro conti, ma sorridono complici gustandosi una bottiglia di Barolo da 50 euro, i piu' felici in questa 'Casa nostra'.
(ANSA)
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