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Ecco il film della lite Muller-Roma-Medusa.
(ANSA) - ROMA, 19 ott - (di Candida Curzi) - Tre donne del sud - occhi da annegarci dentro, una sensualita' che fora lo schermo - sono la forza di questo 'Viaggio segreto' di Roberto Ando', 'evento speciale' domani alla Festa di Roma, dopo essere stato scartato dai selezionatori della Mostra di Venezia accendendo una delle tante scaramucce tra i due festival ed un botta e risposta al vetriolo Muller-Medusa. Il film di Ando' era ''candidato unico'' di Medusa, ma ''non siamo in Bulgaria'', aveva detto il direttore della Mostra, Marco Muller spiegando, all'affollata presentazione del concorso per il Leone d'oro, l'assenza del film e della casa di produzione.
''Volgari insinuazioni'' di chi e' ''preoccupato'' dalla concorrenza della Festa di Roma, aveva risposto il produttore e distributore del film.
Ancora, mentre sul Lido si accendevano i riflettori, Muller aveva detto che a Roma vanno i film ''che ne' noi ne' il festival di Cannes abbiamo voluto'', cioe', avevano titolato i media, gli 'scarti'. ''I film si difendono da soli'', dice Roberto Ando', un po' preoccupato alla vigilia della sua prima, che si riaccenda un ''clamore che rischia di offuscare il tema doloroso di una storia che ha a che fare con regioni profonde dell'animo: la memoria, il dolore, le strategie che mettiamo in atto per preservare la nostra identita''' quando siamo violati.
Ed e' una violenza tremenda quella con cui si misurano Leo e Ale Ferri (Alessio Boni e Valeria Solarino): l'uccisione della madre cui assistono bambini e, prima ancora, il movente di quella fucilata che ne spezza l'infanzia, dopo l'incarico insopportabile che il padre affida ai figli di coprire tutto, dimenticare per sempre. Una casa con i mobili coperti, polverosa, ingiallita, come la vecchia fotografia custodita tra le pagine di un libro che fissa due bambini su di una spiaggia.
La macchina da presa ce la racconta stanza dopo stanza, lentamente, nelle prime sequenze.
Dietro l'occhio elettronico c'e' Anna Olivieri (Donatella Finocchiaro), agente immobiliare incaricata di fotografare la casa, messa in vendita dopo anni d'abbandono.
E' la prima delle tre donne del film che si incontra.
Siciliana nella realta' come nella finzione, occhi e capelli neri come la lava dell'Etna.
''E' una sirena che emerge da una Sicilia onirica - dice il regista -, una donna pudica, riservata, che accogliera''', comprendendo, senza fare domande, Leo quando arriva alla vecchia casa della sua infanzia che ha scoperto essere stata messa in vendita.
Leo, che e' psicologo per bambini, aiuta i suoi piccoli pazienti a far emergere le loro paure, e sua sorella Ale a tenere ben chiuso nell' inconscio il disastro cui sono sopravvissuti.
E' proprio questa sua missione a spingerlo, nonostante la paura dell'aereo, le crisi di panico che lo attanagliano, in quella casa che vuole comprare il pittore di cui Ale si e' innamorata per fargliene dono a sorpresa.
Il ritorno rida' vita ai ricordi e negli occhi di Leo - e dello spettatore - esplode la sensualita' animale, quasi violenta, di Adele (Claudia Gerini).
E' un fantasma che ha piu' o meno la stessa eta' della figlia ormai adulta, che le somiglia talmente che se non avessero una i capelli lunghi e l'altra cortissimi, si potrebbero confondere una con l'altra.
E infatti e' la madre.
Cosi' come Leo, con la sua postura un po' rigida, e' in qualche modo somigliante a suo padre (Marco Baliani).
E la danza erotica dei genitori, scena primaria freudiana stampata nella mente dei due bambini, ritorna nel ballo, rituale e doloroso, dei due fratelli adulti. Il passo da thriller dell'ultima parte del film e' sormontato dalla fatica del lavoro analitico, dal doloroso recupero del trauma subito.
Da quella ricostruzione della memoria, unica medicina per poter andare avanti, crescere.
Un percorso analogo a quello che facevano i protagonisti del film della Comencini, premiato l' anno scorso al Lido con la Coppa Volpi alla protagonista.
Ed e' questo, forse, uno dei motivi della decisione dei selezionatori della Mostra, quest'anno, di non mettere in cartellone il 'Viaggio segreto'. Oltre quello di Ando, sono diversi, secondo un noto critico ben 14, i film 'ripescati' dalla festa di Roma dopo essere stati presentati senza successo ai selezionatori di Cannes e Venezia.
Tra questi di certo l'applaudito 'L'aria salata', che la Mostra voleva nella sezione Settimana della Critica e che qui e' invece in concorso, addirittura nella rosa dei premiandi.
Probabilmente 'Go master', del cinese ZhuangZhuang (perche' era gia' passato a New York) ed 'Alatriste' (gia' nelle sale spagnole) come il film di Guediguian (nelle sale francesi) o 'Borat' (a Toronto).
I selezionatori non promuovono ne' bocciano - spiegano alla festa di Roma - scelgono in base alle regole, non eguali per tutti i festival, secondo il progetto editoriale dei cartelloni delle diverse competizioni.
''Ad esempio - ricorda un selezionatore di Roma - Cannes aveva scartato 'Still Life', il film cinese che ha vinto il Leone d'oro quest'anno e il film di Mira Nair che alla Festa e' stato tra i piu' applauditi''.
(ANSA)
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