ANSA.it
Home | Credits | Disclaimer | Contatti | ANSA.it
ANSA.it
Mortensen: il coraggio? Fare il proprio dovere.
(ANSA) - ROMA, 16 ott -(di Francesco Gallo)- Oggi alla Festa di Roma e' la giornata di Viggo Mortensen, l'Aragon della saga de 'Il Signore degli Anelli'; il Tom Stall, eroe dall'oscuro passato, di Cronemberg in 'History of Violence', il coraggioso soldato spagnolo che diventa sicario in 'Alatriste' di Augustin Diaz Yanes film passato oggi a La Festa di Roma nella Sezione Premiere.
Uomo dai mille interessi, nato nel 1958 a Manhattan da padre danese e madre americana, Mortensen vissuto in Venezuela, Argentina e Danimarca, oltre che attore, e' anche poeta, fotografo, pittore e musicista.
In 'Alatriste', film spagnolo a grosso budget di Agustin Diaz Yanes con Ariadna Gil, Eduardo Noriega e con l'italiano Enrico Lo Verso (Malatesta), si raccontano le molte avventure del coraggioso capitano Diego Alatriste y Tenorio.
Basato sui cinque romanzi popolari di Arturo Perez-Revérte, il film della durata di oltre due ore e' ambientato nella Spagna del XVII secolo divisa tra sanguinose guerre e Inquisizione.
Alatriste e' solo un soldato del terzo battaglione dell'esercito spagnolo a cui viene ad un certo punto affidato il figlio di un suo commilitone morto in guerra.
E' una sorta di mercenario con un suo senso dell'onore e dell'amicizia.
Prima valoroso combattente nella sanguinosa guerra contro gli eretici di Fiandra e, alla fine, capace, pur di sopravvivere, di diventare anche uno spietato sicario.
''Sono orgoglioso di questo film bellissimo - ha esordito in conferenza stampa Mortensen in un buon italiano -.
E anche orgoglioso di rappresentare il cinema spagnolo.
Il regista con Alatriste ha fatto un vero classico che mi ha anche arricchito''.
L'attore, che ha un figlio grande all'Universita' non ha la formula giusta per essere un buon padre: ''la relazione con i figli e' come un'avventura difficile da prevedere.
Si possono fare molti sbagli cosi' si puo' solo essere loro d'esempio comportandoci nella vita di tutti i giorni con correttezza''.
Protagonista capace di violenza in tanti film, confessa:''Io non sono affatto una persona violenta''.
Ma sulla differenza che c'e' tra le guerre del passato e quelle di attuali ha le idee chiare:''I soldati come Alatriste non combattevano certo solo per il loro re o per la loro patria.
A volte le motivazioni del loro orgoglio in guerra era anche l'amicizia che si creava con i loro compagni.
Oggi guerre come quelle dell'Afghanistan, dell'Iraq sono diverse.
I soldati sono bene informati su quello che accade, tornano in patria in licenza, sanno quello che c'e' dietro ogni guerra.
Ma credo che anche per loro, sicuramente piu' informati - spiega Mortensen -, prevalgano ancora sentimenti come l'amicizia che li lega ai loro compagni piuttosto che l'amor di patria''.
L'attore mostra poi una passione vera per la sua squadra di calcio, ovvero la San Lorenzo de Almagro di Buenos Aires.
Tira fuori da una borsa la bandiera rossa e blu del suo club e ricorda anche come questa squadra sia stata fondata da un sacerdote italiano nel 1908 (il salesiano Lorenzo Massa).
Le sue tante passioni artistiche sono solo il frutto ''di una curiosita' nei confronti del mondo'' mentre, per quanto riguarda cosa e' per lui l'eroismo, ''e' semplice - dice -.
E' solo il coraggio di fare il proprio dovere nella vita di tutti i giorni''.
Infine, nel futuro di Mortensen ancora un film con Cronemberg (Eastern Promises) in cui sara' un capo mafia russo.
E a chi gli chiedeva, con ironia, se fosse stato scelto perche' conoscesse il russo (l'attore che parla gia' benissimo spagnolo, se la cava con l'italiano e ovviamente conosce l'inglese) ha replicato con modestia:''si' lo conosco un pochino''.
(ANSA).
Home | Back | Stampa | Invia
 
 
© Copyright ANSA Tutti i diritti riservati Credits | Disclaimer | Contatti | ANSA.it