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In migliaia a Auditorium, kermesse e' gia' cult.
E' cominciata solo da due giorni ed e' gia' un punto di riferimento per i romani e i turisti.
La Festa del Cinema e' gia' un cult.
Bastava fare una passeggiata oggi all'Auditorium, il luogo per eccellenza della festa, per rendersi conto che i romani chiedono a gran voce un appuntamento fisso con il cinema di qualita'.
La citta' che non dimentica la stagione della Dolce vita, la citta' che riempie i cinema durante tutto l'anno, si e' riversata questo sabato pomeriggio, complice un clima estivo, nell'Auditorium, per nove giorni tempio del cinema.
Sono arrivati in auto, in taxi, in ciclomotore e anche in bicicletta, incuriositi dal mondo delle cineprese, che per una volta non si chiama Hollywood.
Tanti i passeggini e i bambini, con i genitori, con gli occhi all'insu', per vedere e respirare la magia del cinema.
''Ieri - spiega Daniela, mamma di Giulio, 4 anni - ho stretto la mano di Nicole Kidman.
Ho visto tutti i suoi film, e' un'attrice e una donna stupenda.
Era ora che Roma ospitasse un'iniziativa del genere''.
Le fa eco Giuliano, 22 anni, studente universitario: ''Anche io ho visto Nicole Kidman da vicino.
Altissima, piu' di me, e bellissima, ma soprattutto una donna alla mano, che si e' fermata a lungo con i fans''.
Nei larghi viali dell'Auditorium si potevano vedere Stefano Accorsi passeggiare in mezzo alla folla, Orso Maria Guerrini, i fratelli Vanzina, Alba Parietti, Daniela Poggi, Barbara Palombelli, che oggi ha scelto l'Auditorium per presentare il suo libro, numerosi produttori cinematografici, tutti a dare il loro tributo alla riuscita della kermesse capitolina.
Il tutto condito dalle centinaia di telefonini sempre pronti a scattare foto.
Tra i luoghi piu' frequentati, la mostra su Luchino Visconti e quella sui costumi dell''Ultimo imperatore'.
E per una volta i cittadini si sono sentiti proiettati sulla scena di un film grazie a 'Digital party', dove si puo' finalmente scoprire da dove nascono e come vengono realizzati gli effetti speciali, dove si puo' entrare in una sala spoglia e apparire, guardando uno schermo, nella Cappella Sistina.
''Avevamo letto - dicono Marco e Carlo, studenti universitari - che sarebbe stata una festa popolare.
Non ci avevamo creduto.
Invece lo e'.
Ma si ripete l'anno prossimo, vero?''.
(ANSA)
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