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Festa Roma: ''Arthur'', Besson torna a sfidare Hollywood.
(ANSA) - ROMA, 8 ott - Luc Besson dice che sara' il suo ultimo film, ''perche' i film sono come i figli mi possono bastare''.
E quindi chiudera' con un capitolo che si annuncia tra i piu' spettacolari della sua pur spettacolare carriera dietro la macchina da presa.
Con ''Arthur'' il regista francese torna a sfidare gli Studios hollywoodiani sul terreno dell'azione e degli effetti speciali dove ha gia' inanellato successi con Leon, Nikita, Il quinto elemento.
''Arthur et les Minymois'', (Arthur e i Minimei) e' infatti un viaggio spettacolare in un reame di fantasia, che e' insieme un'avventura educativa, come lui stesso spiega: ''Desideravo inculcare ai miei figli alcuni valori che altrimenti non e' cosi' facile far loro capire: il rispetto per sé e per gli altri e l'amore per la natura.
Concetti un po' difficili per i ragazzini.
Mentre con Arthur e' tutto piu' semplice...''.
A Roma, Besson presentera' in anteprima una scelta di sequenze dal film e l'interessantissimo backstage.
Arthur e' il ragazzino protagonista del fantakolossal (85 milioni di euro di budget) che Besson ha realizzato in cinque anni, durante i quali ha avuto anche il tempo di scrivere i tre libri (Arthur e il popolo dei Minimei, Arthur e la citta' proibita e Arthur e la vendetta di Maltazard, tutti editi in Italia da Mondadori), che ne raccontano la storia e sono diventati best seller internazionali.
Innamorato delle favole che gli raccontava suo nonno, Arthur (Freddie Highmore, La fabbrica di cioccolato) e' preoccupato per la minaccia che grava sulla casa di sua nonna (Mia Farrow) per colpa di uno speculatore edilizio.
Un giorno trova nella biblioteca del nonno un volume indirizzato a lui: un libro che lo mette in contatto con il mondo dei microscopici Minimei e che potrebbe rivelarsi la chiave per risolvere i problemi del mondo reale.
''La sfida piu' ardua del progetto'', racconta Besson ''e' stata mescolare animazione e attori in carne ed ossa.
Mi ha aiutato Pierre Buffin di Buf Compagnie, insieme a 140 tecnici e creativi, con una tecnologia che permette di catturare i movimenti degli attori per trasferirli ai personaggi 3D senza usare i complicati marcatori del motion capture''.
Con un'evoluzione del rotoscoping, gia' utilizzato da Walt Disney, i tecnici della societa' francese di effetti visivi hanno ricalcato a mano le posizioni chiave dei movimenti da dare ai Minimei, mentre il computer ha poi ricostruito tutte le mosse intermedie.
Ma quanto e' difficile lavorare con il 3D e la tecnologia? ''| un lavoro esaltante e frustrante allo stesso tempo: tutto si svolge davanti a uno schermo, hai il controllo totale e non devi preoccuparti dei movimenti di un carrello o del cattivo tempo.
Pero' nei primi mesi sul monitor non esiste ancora niente, devi immaginare tutto ed e' un lungo processo di rifinitura, che solo l'ultimo anno mi ha dato grande soddisfazione.
La cosa piu' dura da sopportare e' la mancanza degli attori, l'elettricita' che si respira sul set.
| per questo che nel frattempo ho deciso di girare Angel-A''.
Gia', il minimalista Angel-A, che forse rimarra' il penultimo della sua luminosa carriera.
''Ormai ho deciso, lo devo a me stesso, Arthur sara' il mio ultimo film.
Produrro' i sequel, ma da regista voglio fermarmi prima di fare qualche film di troppo, come e' successo a certi miei colleghi.
I miei film sono come figli e dieci figli mi possono bastare''.
(ANSA)
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