Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Italiano torna da Afrin, 'un inferno'

Italiano torna da Afrin, 'un inferno'

Mesi tra le fila di Ypg: 'Stupri, torture e attacchi chimici'

BARLETTA, 09 aprile 2018, 18:34

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Ha raccontato dell'inferno della Siria, di violenze, stupri e torture, anche su ragazzine di 13 - 14 anni e del bombardamento di un tempio di 2000 anni, il tempio di Ain Dara: Marco, 23 anni, combattente italiano delle Ypg, le milizie di protezione del popolo curdo in Siria, tornato dal fronte siriano di Afrin, lo ha fatto guardando negli occhi gli studenti del liceo scientifico "Cafiero" di Barletta, in una iniziativa organizzata dal collettivo Exit, per raccontare chi sono e cosa fanno i volontari internazionalisti in Siria. Quanto al sospetto ricorso ad attacchi chimici nella Ghuta orientale, roccaforte dei ribelli siriani -argomento di spicco in questi giorni - Marco (il cui nome di battaglia è 'Gelhat') ha detto: "gli attacchi chimici sono qualcosa di già diffuso, quando ero ad Afrin, sia da parte dei ribelli delle Fsa, le forze armate Libere, che dell'esercito regolare di Assad, che utilizzano le armi chimiche ripetutamente e non sono, come cercano di far credere, notizie campate in aria purtroppo".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza