(ANSA) - BARI, 12 FEB - La maniera di interrompere la
comunicazione del colangiocarcinoma con le altre cellule del
corpo, in modo da bloccare la crescita di questo tumore
aggressivo che attacca la colecisti, è quanto hanno scoperto i
ricercatori dell'Irrcs de Bellis di Castellana (Bari), con una
ricerca preclinica per la quale sono stati utilizzati tessuti
umani e un farmaco sperimentale. I ricercatori, tra cui c'è
anche una precaria, hanno dimostrato "per la prima volta -
informa una nota dell'Istituto di ricerca - come un recente
farmaco sperimentale sia in grado di bloccare questa ricezione
di informazioni e inibire l'aggressività del colangiocarcinoma,
bloccando la neoangiogenesi tumorale, ossia la formazione di
nuovi vasi sanguigni indispensabili anche per la vita delle
cellule tumorali" a cui vengono così "tagliati i rifornimenti".
L'obiettivo, infatti, è agire sulla via di comunicazione delle
cellule, ossia la 'via del segnale mediata da Notch', uno dei
canali di trasmissione delle informazioni che normalmente riceve
una cellula per orientare il suo futuro, e che gioca un ruolo
chiave anche nella diffusione dei tumori. Così accade anche nel
colangiocarcinoma di cui oggi ricorre la giornata mondiale. I
risultati della ricerca, corroborati da ulteriori studi
bioinformatici su dati nell'uomo, "fanno ben sperare - si
evidenzia nella nota - per un futuro impiego di questo approccio
terapeutico in studi clinici". L'Istituto di ricerca sottolinea
che si tratta di "un prestigioso riconoscimento per l'enorme
mole di lavoro svolto dai ricercatori coinvolti, in particolare
da Serena Mancarella, tra l'altro ricercatrice precaria,
coadiuvata poi da Grazia Serino e Francesco Dituri recentemente
stabilizzati mediante lo strumento della Piramide della
Ricerca".