(ANSA) - BARI, 31 OTT - Al Policlinico di Bari è stato
eseguito su a un paziente di circa 60 anni, affetto da
disfunzione erettile di origine organica, il primo impianto di
una protesi peniena malleabile di ultima generazione, un
dispositivo biomedicale destinato a ripristinare funzioni vitali
e una soddisfacente attività sessuale in pazienti affetti da
disfunzione erettile e patologie complesse. Ne dà notizia il
Policlinico sottolineando che la protesi è stata applicata in
anteprima internazionale rispetto all'introduzione ufficiale nel
mercato.
L'intervento è stato eseguito dal dipartimento di Urologia
universitaria diretto dal professor Michele Battaglia. L'equipe
medica era condotta dal professor Carlo Bettocchi, urologo e
andrologo, attuale presidente della European Society for Sexual
Medicine (Essm).
Il nuovo dispositivo (dalla ricerca Boston Scientific), si
evidenzia nella nota, consente di trattare la disfunzione
erettile in pazienti con patologie complesse, restituendo a
migliaia di uomini di varie età una soddisfacente attività
sessuale e una buona qualità di vita. La protesi malleabile, in
silicone a doppio strato e nitinolo, viene impiantata
agevolmente e occultata nell'organo maschile in quanto non
presenta componenti meccaniche e può essere inserita in
condizioni di massima sicurezza e comfort.
L'impiego di materiali robusti ma estremamente flessibili
consente di mantenere l'organo sessuale in posizione non
modificabile ma controllabile. Il dispositivo malleabile di
ultima generazione amplia il panorama delle protesi peniene, già
utilizzate nella versione idraulica tri-componenti, protesi
sulle quali il Policlinico di Bari ha maturato una competenza
ampia e approfondita ponendosi, oggi, come uno dei più avanzati
centri di implantologia protesica in Europa.
Il professor Bettocchi sottolinea che "i pazienti idonei agli
impianti di protesi peniene presentano di norma patologie
cardiovascolari o diabetiche, sindromi metaboliche, e sono
spesso reduci da interventi radicali di chirurgia pelvica. Ma,
soprattutto si tratta di pazienti sottoposti, anche per lunghi
periodi, a terapie farmacologiche che non risultano più
efficaci. La presenza di specifici problemi di manualità o
difficoltà motorie rendono necessario optare per una protesi di
tipo malleabile".