Anche se Ilva ed Eni
rispettassero tutti gli standard ambientali previsti, i rischi
per la salute dei residenti della zona di Taranto resterebbero a
livelli "non accettabili". Lo affermano gli eurodeputati membri
della commissione Petizioni, che hanno approvato a larga
maggioranza (25 sì, 2 no) la relazione finale sulla missione
conoscitiva effettuata a Taranto lo scorso luglio, durante la
quale sono sati ascoltati i vertici di Ilva ed Eni, esperti
della Asl di Taranto e rappresentanti della società civile. Alla
trasferta hanno partecipato anche gli italiani Eleonora Evi
(M5S) e Andrea Cozzolino (Pd), ma proprio Evi, insieme alla
pentastellata Rosa D'Amato, ha votato contro il testo
giudicandolo "poco coraggioso" in quanto non chiede "la
riconversione industriale immediata dello stabilimento". La
relazione, invece, riconosce i rischi per i residenti e ritiene
che non ci siano le condizioni necessarie per permettere un
incremento della produzione a più di 8,5 milioni di tonnellate
annue, così come proposto dall'azienda. Gli eurodeputati,
riporta una nota del Pe, raccomandano quindi un limite
produttivo di 6 milioni di tonnellate, che dovrebbe rimanere in
vigore finché l'azienda non metterà in atto tutte le misure per
prevenire i danni ambientali. I parlamentari, inoltre, chiedono
ai dirigenti di Ilva ed Eni di "coinvolgere" i cittadini nei
loro piani ambientali e industriali, "coinvolgendoli" in tutte
le decisioni che riguarderanno la qualità della loro vita.
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