C'è anche un progetto a guida
pugliese fra i 31 italiani finanziati dalla Commissione europea
nell'ambito del programma LIFE, lo strumento dell'Ue a favore
dell'ambiente e dell'azione per il clima. Si chiama 'Remedia',
vale 2,48 mln (1,34 dei quali provenienti da fondi comunitari)
ed è coordinato dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie
Biologiche e Ambientali dell'Università del Salento.
L'obiettivo dell'iniziativa è "sviluppare e dimostrare
l'efficacia di un sistema di acquacoltura integrata multitrofica
(Imta)", una tecnologia di produzione in grado di ridurre
l'inquinamento e allo stesso tempo di aumentare produttività e
profitto, trasformando i flussi di rifiuti in nuovi prodotti. Ad
essere coinvolti nel progetto sono anche la sede di Taranto
dell'Istituto per l'Ambiente Marino Costiero, Maricoltura Mar
Grande S.r.l., e l'Università 'Aldo Moro' di Bari.
Secondo le proiezioni della Banca mondiale, la domanda di
prodotti acquatici aumenterà di 261 milioni di tonnellate entro
il 2030, con il 62% di questa proveniente da produzioni da
acquacoltura. Da qui l'interesse europeo per il settore e per
nuove forme di produzione più efficienti e con un impatto
sull'ambiente sempre più basso.
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