La Puglia ha una percentuale di
medici obiettori di coscienza del 90% contro il dato nazionale
del 70%. E' quanto emerso nella commissione Sanità del Consiglio
regionale che oggi è tornata a vagliare la proposta di legge del
consigliere Cosimo Borraccino (Sinistra Italiana) in materia di
concreta attuazione in Puglia della legge 194 del 1978,
affrontando il tema dell'interruzione volontaria della
gravidanza e della tutela sociale della maternità. In
particolare oggi i direttori generali delle Asl, il direttore
del dipartimento regionale salute, Giancarlo Ruscitti, e la
presidente della consulta femminile, Vera Guelfi, hanno reso una
informativa sullo stato di applicazione della legge in Puglia.
L'alta percentuale di medici obiettori di coscienza - hanno
sostenuto i rappresentanti delle Asl - costringe i pochi medici
non obiettori a tour de force consistenti. Nel barese i
ginecologi non obiettori sono 9 in tutto. Nell'Asl di Brindisi
c'è solo un ginecologo non obiettore. A Taranto da un lato tutti
i ginecologi che operano nei consultori non sono obiettori,
dall'altro - è stato spiegato - negli ospedali l'obiezione
rappresenta spesso una criticità, al punto da avere una
migrazione verso altre Azienda sanitarie. Nel foggiano ci sono
due medici non obiettori agli ospedali riuniti di Foggia, con
uno che sta per andare in pensione al pari dell'unico che opera
a Manfredonia, ed uno a Cerignola. Nella Bat sono invece 4 i
medici non obiettori. In tutte le Asl - è stato sottolineato -
sono attivi percorsi e programmi di prevenzione. Sussiste un
protocollo operativo per la gestione dell'interruzione
volontaria di gravidanza con un percorso dedicato, in modo da
garantite la prestazione, e c'è l'impegno - è stato chiarito - a
trattare in deroga l'Ivg in regime di day hospital. Nella
prossima seduta della Commissione, il presidente Pino Romano
(Pd) ha annunciato che sarà affrontata la legge nel suo
articolato.
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