"La risoluzione sul Programma di
lavoro della Commissione Ue per il 2017, approvata dal Consiglio
regionale pugliese nella seduta del 31 luglio, è un atto di
grande rilevanza, che rappresenta il contributo dell'Assemblea
alla formazione delle politiche europee". Lo sostiene il
presidente del Consiglio regionale, Mario Loizzo, sottolineando
in una nota il rilievo del documento approvato con "le
osservazioni sulla programmazione che la Commissione europea si
sta dando per concretizzare le dieci priorità politiche
individuate dalla Presidenza Juncker e le azioni previste per il
2017".
"La risoluzione pugliese si sofferma anzitutto - spiega
Loizzo - sul quadro finanziario dopo il 2020, che vedrà una
probabile riduzione delle risorse per circa 70 miliardi di euro,
per l'uscita dall'Unione della Gran Bretagna. Nell'ipotesi di
indisponibilità degli Stati membri ad aumentare il rispettivo
apporto finanziario o a rivedere l'intero sistema di
finanziamento, secondo il documento del Consiglio regionale è
verosimile una riduzione proporzionale dei due capitoli più
consistenti, i fondi strutturali e la politica agricola comune,
che valgono i 2/3 delle finanze comunitarie". "Questa ipotesi
impatterebbe però negativamente sul bilancio della Regione
Puglia, con la riduzione in particolare dei fondi strutturali.
Per questo - osserva Loizzo - il Consiglio regionale manifesta
grande preoccupazione sullo scenario del 'facciamo meno
insieme', nel quale le risorse disponibili per le politiche di
coesione verrebbero significativamente ridotte e riservate ai
soli Paesi beneficiari del Fondo di Coesione". "La Risoluzione
si occupa anche di nuove politiche in tema di migrazione, una
sfida che - secondo Loizzo - richiede l'adozione urgente di
misure chiave, dalla riforma delle regole comuni sull'asilo alla
trasformazione dell'Ufficio europeo di sostegno in una vera
agenzia UE per l'asilo. Altro nodo è il rafforzamento
dell'Eurodac". "Qualche opacità - conclude Loizzo - resta nel
Programma in merito al lavoro ed alla proposta sugli
apprendisti. Servono strumenti ed interventi semplici
indirizzati alle Pmi".
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