(ANSA) - BARI, 30 NOV - I ricoveri Covid in Puglia sfondano
il tetto dei 1.900, per la precisione oggi sono 1.901, in linea
con quelle che erano le previsioni fatte dall'agenzia regionale
per la salute Aress. Quasi i due terzi dei posti letto attivati,
quindi, sono attualmente occupati, e la percentuale dei positivi
sui tamponi processati oggi è tornata a salire: 26,5% contro una
media del 15% della settimana scorsa. Il numero di pazienti in
terapia intensiva, invece, si mantiene pressoché inalterato,
oscillando tra i 200 e i 220 (oggi sono 209).
Oggi sono stati refertati 1.101 i nuovi casi di positivi al
coronavirus su 4.151 test; molto alto anche il numero delle
vittime, che è di 30 persone, tra cui anche un medico
anestesista. Il maggior numero di nuovi positivi si è registrato
in provincia di Bari con 515 casi, 198 in provincia di Foggia,
162 in provincia di Taranto, 87 nella provincia
Barletta-Andria-Trani, 69 in provincia di Brindisi, 65 in
provincia di Lecce, 5 casi riguardano residenti fuori regione.
La provincia di Bari è la più colpita anche per il numero di
vittime: sono state 14; mentre si contano 3 morti in provincia
di Brindisi, 9 in provincia di Foggia, 4 in provincia di
Taranto.
Si tratta di numeri che allarmano gli operatori sanitari,
tanto che il presidente della Federazione nazionale degli ordini
dei medici e dell'Ordine dei medici di Bari, Filippo Anelli, è
tornato a chiedere misure restrittive per la Puglia. "L'elemento
che preoccupa ancora di più - sostiene Anelli - è che i numeri
della Puglia sono in controtendenza rispetto a quanto sta
avvenendo a livello nazionale". "Come medici - incalza - siamo
molto preoccupati, per due motivi: il primo è legato ai dati in
controtendenza della Puglia, dove sembra che le misure di
mitigazione non stiano funzionando quanto avremmo sperato. E a
questo punto si dovrebbe valutare l'adozione a livello regionale
di misure più restrittive, come del resto stanno già facendo
molti sindaci in autonomia". "Il secondo motivo di
preoccupazione - conclude - è legato alle difficoltà
dell'assistenza per i malati non Covid in questa situazione".
(ANSA).