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Mafia e droga, arresti nel Gargano

Mafia e droga, arresti nel Gargano

C'è anche pregiudicato vicino a clan dei 'Montanari'

ROMA, 06 novembre 2018, 15:14

Redazione ANSA

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La Polizia di Stato di Foggia, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, in collaborazione con il Servizio Centrale Operativo e la Squadra Mobile di Bari, ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di due esponenti della criminalità organizzata viestana e di un pregiudicato manfredoniano ritenuto vicino al sanguinoso clan dei Montanari. Gli arrestati sono tutti responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, con l'aggravante mafiosa per agevolare l'organizzazione criminale facente capo a Girolamo Perna, nell'ambito della guerra di mafia intercorsa con la fazione contrapposta facente capo a Marco Raduano, per il controllo egemonico del territorio viestano e l'assunzione del monopolio in Vieste nella gestione e nel commercio degli stupefacenti.
   

Era pronto a nascondersi in un luogo sicuro nel comune di Mattinata, Gaetano Renegaldo, il pregiudicato di 40 anni di Manfredonia raggiunto da una ordinanza di custodia cautelare in carcere insieme a Claudio Iannoli, 42 anni, e a Raffaele Prencipe, di 34. I tre sono accusati di spaccio e traffico di droga con l'aggravante della mafiosità. Gli arresti sono stati eseguiti dal "Gruppo Gargano" della questura di Foggia, coordinato nelle indagini dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari. Si tratta di una costola dell'operazione iniziata ad agosto scorso denominata appunto "Agosto di Fuoco", che ha portato in carcere noti esponenti della criminalità garganica. Nella circostanza il 21 agosto prima, e il 10 settembre poi, Claudio Iannoli e Raffaele Prencipe vennero già arrestati insieme ad altri cinque sodali della consorteria criminale capeggiata da Girolamo Perna. Gaetano Renegaldo è invece ritenuto dagli inquirenti vicino al clan dei "Montanari", il gruppo criminale presente nell'area di Monte Sant'Angelo. Fondamentali ai fini investigativi sono state le intercettazioni telefoniche che hanno permesso di accertare che Gaetano Renegaldo ha fornito al clan Perna circa 70 mila euro di cocaina. "Se ho fatto il passo più grande - dice Renegaldo nel corso di una intercettazione resa pubblica dalla polizia - è perché sapevo che stava Claudio, sapevo che stava lui. Poteva venire tutti i giorni fino a Manfredonia, a fare sotto e sopra lui".

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