Una delegazione di lavoratori
Trony ha protestato questa mattina a Gallipoli, nei pressi del
punto vendita del noto marchio di elettronica ed
elettrodomestici, che si trova nel centro commerciale
all'ingresso della statale 101 per Lecce. Il sit-in è stato
organizzato dalla Uiltucs di Lecce guidata da Antonella Perrone,
con l'obiettivo di accendere i riflettori su una vertenza che
rischia di mandare in fumo 50 posti di lavoro solo in provincia
di Lecce (tra Gallipoli, Casarano, Presicce e San Cesario), in
seguito al fallimento della Dps, società che detiene il maggiore
pacchetto di aziende del marchio. Da sabato scorso, infatti,
tutti i punti vendita della catena hanno chiuso. A livello
nazionale 500 famiglie saranno costrette fare i conti con la
chiusura di tutti i punti vendita facenti capo alla società. In
Puglia, solo uno dei 13 negozi Trony è rimasto aperto, poiché é
di proprietà della Vertex. Al sit-in di Gallipoli, con i
manifestanti c'era Antonio Palermo, della segreteria provinciale
Uiltucs. "Siamo molto preoccupati - sottolinea Palermo - perché
è a rischio il futuro di 50 lavoratori salentini, che già a
febbraio non hanno percepito più lo stipendio. La speranza di
tutti è che il curatore fallimentare riesca a trovare nuovi
imprenditori che possano subentrare alla Dps, riaprire i negozi
e rilanciare il marchio Trony e per questo chiediamo attenzione
da parte del Governo nazionale e regionale. Questi lavoratori -
prosegue - pagano il prezzo di una cattiva gestione aziendale,
di scelte sicuramente sbagliate, ma anche della concorrenza
spietata dell'e-commerce".
Sul luogo della protesta, si è recato anche l'assessore al
commercio del Comune di Gallipoli, Emanuele Piccinno, che ha
espresso solidarietà ai lavoratori assicurando la totale
disponibilità dell'amministrazione comunale affinché i posti di
lavoro vengano salvaguardati. Il sindaco di Gallipoli, Stefano
Minerva, ha fatto mandato ai dipendenti Trony una lettera nella
quale spiega di essersi attivato già nei giorni scorsi per
organizzare, con la disponibilità della Regione, un incontro con
i vertici dell'azienda, che tuttavia non ha ancora risposto
all'invito.
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