"Piero, malato di Sla
tracheostomizzato, è il simbolo di tutti quelli che non hanno
l'assegno di cura". Ad indicarlo come simbolo sono i suoi stessi
amici e familiari, quelli che oggi a Bari hanno raccontato la
sua storia e quelle di tanti altri disabili gravi o gravissimi,
durante il presidio, tenutosi davanti la Presidenza della
Regione Puglia, organizzato dalle associazioni che si prendono
cura volontariamente dell'assistenza completa dei malati.
A parlare per Piero Pizzi, presente tra i manifestanti in
strada sulla sua sedia a rotelle, è sua moglie Rosanna Lochi:
"Mio marito ha 55 anni e da 8 è affetto da sclerosi laterale
amiotrofica. Io ne ho 52 e la nostra vita a Manduria (Taranto) è
un inferno quotidiano senza l'assegno di cura. Non mi bastano
per vivere gli 800 euro di cui disponiamo, dovendone pagare 500
di affitto per la nostra abitazione". "Per andare avanti in
questi 8 mesi senza sussidio - racconta Rosanna - mi sono
indebitata. Ho dovuto licenziare anche la badante perché non
potevo permettermela. Ho mia figlia che cerca lavoro e intanto
mi aiuta, ma non possiamo stare sole". "A noi i soldi servono
per l'assistenza e quei mille euro che dovremmo percepire -
sottolinea Rosanna - nemmeno bastano. Mi sono anche rivolta alla
Caritas per farmi aiutare". "Sono 7 anni che Piero usufruisce
dell'assegno di cura e dopo questi ultimi 8 mesi di stop - ha
concluso Rosanna - io non so come fare ad aspettare un altro
mese, sperando di avere tutti gli arretrati oltre che le nuove
mensilità".
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