"Il nostro più grande risultato è
risolvere situazioni difficili senza dover sparare un colpo. Non
sempre è possibile, come ad esempio in occasione della
liberazione di Cesare Casella, tenuto in ostaggio dall'Anonima
sequestri calabrese dall'88 al 90. Operazioni simili fanno
capire come non sia facile vivere una vita come membro del GIS.
Dai 20 ai 40 anni, per chi ce la fa, si tratta di rinunciare del
tutto alla vita privata, alla prospettiva di costruirsi una
famiglia o di veder crescere i propri figli". Lo ha raccontato
il comandante Alfa, uno dei 5 soci fondatori del Gruppo di
Intervento Speciale dei carabinieri, il Gis, incontrando gli
studenti della Università Lum Jean Monnet, a Casamassima, dove
ha presentato il suo ultimo libro dal titolo "Missioni segrete".
"E' importante - ha affermato Emanuele Degennaro, rettore della
Lum Jean Monnet - conoscere uomini che lavorano nell'ombra per
difendere la nostra democrazia e la nostra libertà, a rischio
della propria vita. Sono esempi positivi per i giovani".
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