Omicidio volontario aggravato a
carico di ignoti è l'ipotesi di reato formulata dalla Procura di
Bari nel fascicolo relativo alla morte di Palmina Martinelli, la
14enne fasanese che l'11 novembre del 1981 fu trovata avvolta
dalle fiamme nella sua casa. La ragazzina morì 22 giorni dopo in
ospedale. A più di 36 anni dal fatto e con una sentenza di
assoluzione definitiva a carico dei due imputati che l'allora pm
Nicola Magrone individuò come i presunti assassini ma che non
potranno più essere processati, la magistratura barese prova a
trovare eventuali corresponsabili del decesso della ragazza.
L'indagine, aperta dopo la pronuncia della Cassazione di un anno
fa che attribuiva a Bari la competenza ad indagare sul caso dopo
l'archiviazione del Tribunale di Brindisi, è affidata alle pm
Simona Filoni e Bruna Manganelli secondo cui ci siano margini di
approfondimento. L'obiettivo è allargare l'orizzonte all'intero
contesto, anche familiare, impregnato - stando agli atti - di
degrado e illegalità.
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