"L'ho uccisa con un
coltello che Noemi aveva con sé quando è uscita dalla sua
abitazione" e "perché premeva per mettere in atto l'uccisione di
tutta la mia famiglia": questo avrebbe detto, tra l'altro, agli
inquirenti il 17enne reo confesso dell'uccisione della fidanzata
sedicenne Noemi Durini, durante il lungo interrogatorio che si è
concluso nella notte nella stazione dei carabinieri di Specchia
(Lecce), interrogatorio avvenuto alla presenza del difensore del
ragazzo.
Il ragazzo ha quindi detto che Noemi, quando è uscita dalla
sua abitazione, aveva con sè un coltello, a dimostrazione - a
suo avviso - della determinazione della giovane di portare
avanti il progetto di eliminare di chi ostacolava il loro amore.
Per dissuaderla più volte, anche in passato, il giovane ha
riferito agli investigatori di aver promesso a Noemi di portarla
a Milano, una volta maggiorenne, dove avrebbero potuto vivere
sereni. All'uscita dalla caserma il ragazzo ha rischiato il
linciaggio da parte della folla.
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