Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Puglia
  1. ANSA.it
  2. Puglia
  3. Agguato in Puglia a San Marco in Lamis, Roberti: 'Non è mafia di serie 'B''

Agguato in Puglia a San Marco in Lamis, Roberti: 'Non è mafia di serie 'B''

Procuratore antimafia, in 30 anni 300 morti, 80% delitti impuniti. Consiglio Regione, sdegno e preoccupazione. Presidente della provincia di Foggia, colpito dalla ferocia

"La criminalità pugliese e in particolare questa efferatissima forma di criminalità foggiana, è stata considerata troppo a lungo una 'mafia di serie B'". Lo ha detto il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti alla trasmissione '6 su Radio 1' della Rai per commentare l'agguato nelle campagne di San Marco in Lamis nel foggiano in cui è stato ucciso un boss mafioso e altre tre persone. Roberti ha detto che le faide tra clan vanno avanti da 30 anni, ci sono stati 300 omicidi, e l'80% è rimasto impunito.

A Foggia è arrivato il ministro dell'Interno, Marco Minniti, per il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica: "La risposta dello Stato rispetto all'uccisione di cittadini inermi e innocenti sarà durissima - ha detto -. E' questa una grande questione del paese", ha aggiunto, sottolineando che non riguarda solo la provincia di Foggia. "La prima risposta è il controllo del territorio", ha spiegato Minniti: "Quando muoiono delle persone inermi e innocenti lo Stato deve rispondere". "192 unità aggiuntive arriveranno in provincia di Foggia, la prima parte già stasera" e tra loro anche "4 appartenenti ai Cacciatori di Calabria" reparto speciale dei Carabinieri. Si tratta di "uomini - ha detto - dei reparti prevenzione e anticrimine della polizia di stato, delle compagnie di intervento dei carabinieri, dei baschi verdi della Gdf. Il loro compito sarà 'saturare' il territorio".

"L'obiettivo che ci siamo dati è che ogni 2 mesi ci riuniremo qui per fare il punto della situazione, spero di poter contare sulla vostra pazienza e accoglienza", ha sottolineato al termine del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica, a Foggia, il ministro Minniti.

Indagini, interrogatori e perquisizioni - Per tutta la notte sono state ascoltate persone e compiute perquisizioni nell'ambito delle indagini dei carabinieri del Comando provinciale di Foggia per fare luce sulla strage avvenuta nei pressi della vecchia stazione ferroviaria di San Marco in Lamis, nella quale sono state uccise quattro persone: il presunto boss Mario Luciano Romito, il cognato che gli faceva da autista, Matteo De Palma, di 44 anni e due fratelli contadini che sarebbero stati uccisi in quanto testimoni inconsapevoli dell'eccidio, Luigi e Aurelio Luciani, rispettivamente di 47 e di 43 anni. I militari nella notte hanno ascoltato una decina di persone tra amici e parenti delle vittime, ma finora - a quanto si è appreso - non è stato possibile trarre nessun elemento utile per le indagini. Stesso risultato alla fine delle perquisizioni effettuate, più di una decina. Per quanto riguarda la scena del delitto, prima di poter mettere un punto fermo sulla ricostruzione effettuata dagli investigatori, sarà necessario attendere la comparazione balistica che verrà effettuata dal Ris, che dovrà stabilire con certezza se, ad esempio a sparare contro il Fiorino e, quindi contro i due contadini, siano state le stesse armi che hanno fatto fuoco ed ucciso Romito e il cognato. Diverse decine le cartucce repertate che sono state sparate da un fucile d'assalto AK 47 Kalashnikov e da un fucile da caccia calibro 12. Le indagini, a detta dei militari, al momento non hanno una pista privilegiata. Non viene, cioè, tralasciata alcuna pista e alcuna ipotesi. "Al momento - si è appreso dagli investigatori - stiamo verificando se sia vera la possibilità che il boss si trovasse lì per un appuntamento o se la sua presenza sia stata del tutto casuale. Così come stiamo verificando ogni particolare della vita dei due contadini, anche se al momento emerge che sarebbero del tutto estranei alla vicenda". Non è improbabile che gli omicidi di ieri si possano comunque collegare ad una vendetta per quanto accaduto circa un mese fa, proprio alla periferia di Apricena, con l'uccisione di due persone o che l'agguato possa essere inserito in un contesto più ampio di guerra per la conquista del territorio per la droga proveniente dall'Albania, un 'business' che fa gola a vari gruppi della malavita locale e che potrebbe aver scatenato una vera e propria guerra.

Agguato San Marco in Lamis, 4 morti. Ucciso boss e anche due testimoni involontari

Presidente Consiglio Regione, respingiamo sfida - "Sdegno ed anche preoccupazione per la sfida della criminalità garganica che non esita ad uscire ripetutamente allo scoperto per affermare le sue regole sanguinarie" viene espressa dopo gli omicidi avvenuti ieri a San Marco in Lamis dal presidente del Consiglio regionale della Puglia, Mario Loizzo a nome dell'intera Assemblea. "Tutta la Puglia - afferma Loizzo - respinge la violenza di una componente numericamente insignificante ma violentemente negatrice dei valori della comunità sociale e umana. Il Consiglio regionale è schierato con i magistrati e con tutti gli ufficiali, i dirigenti, gli uomini e le donne delle Forze dell'Ordine che certamente eserciteranno ogni sforzo per vincere la battaglia della legalità". Loizzo conclude ripetendo quanto affermato a marzo San Severo dopo le intimidazioni criminali: "la Puglia operosa e sana non rinuncerà mai a costruire una società più libera e sicura".

Presidente della provincia di Foggia, ferocia mafiosa - "Sono profondamente colpito dalla ferocia mafiosa che ha mietuto vittime nell'agguato di San Marco in Lamis. Addirittura, la barbarie ha colpito due lavoratori innocenti soppressi solo perché presenti nel momento delittuoso". E' quanto afferma il presidente della Provincia di Foggia e sindaco di San Severo, Francesco Miglio, dopo quanto accaduto ieri a San marco in Lamis dove quattro persone sono state uccise in un agguato. "Da tempo, - sottolinea Miglio - mi batto con tutta la comunità legale della Capitanata contro ogni forma di criminalità, illegalità e violenza. Sono stati innumerevoli gli appelli ad alzare il livello di guardia. Tutti uniti dobbiamo reagire con forza per debellare ogni forma diffusa di violenza e criminalità organizzata e non. La presenza del Ministro dell'Interno, Marco Minniti, oggi a Foggia, per una riunione del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica, rappresenta l'impegno e la vicinanza delle istituzioni in un momento così delicato. Dopo il vertice con il Ministro mi recherò a San Marco in Lamis per esternare il mio cordoglio personale alle famiglie delle due vittime, testimoni involontari dell'accaduto". 

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Video ANSA



301 Moved Permanently

301 Moved Permanently


nginx
Vai alla rubrica: Pianeta Camere


Modifica consenso Cookie