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Assalti ai tir, arresti Cc nel Barese

Assalti ai tir, arresti Cc nel Barese

Le indagini erano state avviate nel 2015

BARI, 27 marzo 2017, 12:37

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Rapinavano i conducenti dei tir che, sotto la minaccia delle armi, venivano rapiti per poi essere rilasciati nelle campagne solo quando l'autoarticolato veniva completamente svuotato della merce: era questo il modo di 'operare' del gruppo di malfattori bloccato oggi dai Carabinieri che stanno eseguendo arresti a Bari e zone limitrofe. Le indagini, condotte dalla Compagnia di Modugno e coordinate dalla Procura della Repubblica di Bari, hanno interessato il capoluogo pugliese a seguito della escalation di furti e rapine ai danni di autotrasportatori. Dalle prime luci dell'alba, circa 100 Carabinieri, con l'ausilio di un elicottero e di unità cinofile, stanno eseguendo numerosi provvedimenti cautelari a carico degli indagati. Le indagini, avviate a marzo del 2015, si sono concluse con il recupero di ingente quantitativo di merce rubata e rapinata, per oltre mezzo milione di euro. Sono in corso perquisizioni a tappeto.
   

Sono 15 i provvedimenti cautelari notificati all'alba dai carabinieri, nel barese, ai presunti componenti di un gruppo specializzato nell'assalto ai tir in transito sul territorio. Per dieci indagati si sono aperte le porte del carcere, in due hanno beneficiato degli arresti domiciliari e altri tre indagati sono stati sottoposti all'obbligo di presenza e di dimora. Oltre agli arrestati ci sono 15 indagati, tra cui presunti ricettatori, fiancheggiatori e basisti. Si tratta per lo più di pregiudicati locali, anche di grosso spessore, e delle zone limitrofe, non legati alla criminalità organizzata, ma che, secondo gli investigatori, avevano messo su un sodalizio molto agguerrito fondendo due distinte bande al cui vertice c'erano Carlo Mininni, di 54 anni, e Michele Pellegrino di 45 anni. Le indagini, avviate dopo l'arresto di due rapinatori, si sono svolte dal marzo 2015 fino al luglio 2016. Al gruppo vengono attribuiti almeno sei colpi eseguiti con il solito modus operandi: blocco del mezzo in transito in zona con la minaccia delle armi, sequestro dell'autotrasportatore, in alcuni casi legato e imbavagliato, che veniva poi rilasciato in campagna, e trasferimento della merce a ricettatori compiacenti. Il gruppo agiva solitamente di notte o all'alba e rapinava qualunque tipo di carico: elettrodomestici, generi alimentari, pellame che in qualche caso veniva venduto in casa, mentre sembra escluso il ricorso alla vendita online. Merce che per lo più finiva in depositi di stoccaggio della zona industriale. Le indagini sono state condotte con la collaborazione delle aziende di autotrasporto, multinazionali che hanno sede nella zona industriale di Modugno (Bari), consentendo, attraverso il ricorso a dispositivi elettronici e ad una tecnologia di nuova generazione, di risalire al presunto gruppo malavitoso. In carcere sono finiti Carlo Mininni, di 54 anni, Giuseppe Laricchia, di 37 anni, Francesco Calò, di 39, Giuseppe Massari, di 35, Giovanni Del Core, di 56, Michele Pellegrino, di 45, Michele Carone, di 46 anni, Vincenzo Carone, di 29 anni, Sebastiano Cellamare, di 47 anni, e Tommaso Amendolagine, di 51 anni. Gli arresti domiciliari sono stati concessi a Francesco Ferrigno, di 39 anni, e Giuseppe Gernone, di 30 anni. L'obbligo di dimora e firma è stato notificato a Giuseppe Colucci, di 63 anni, Domenico Fiore, di 27 anni, e Antonello Sasanelli, di 40 anni. Tutti sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere armata finalizzata alla rapina e al sequestro di persona. Reati "perfidi" li ha definiti il comandante provinciale di Bari dei carabinieri, Vincenzo Molinese, perché vanno a minare la situazione patrimoniale delle aziende creando una disaffezione a investire sul territorio.

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