"Le esigenze localistiche, pur
apprezzabili, non possono cambiare una legge nazionale che il
nostro piano di riordino deve rispettare". Lo spiega il
Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, commentando
in una nota la seconda bocciatura del Piano di riordino
ospedaliero, arrivata nella Commissione Sanità del Consiglio
regionale, anche grazie al voto contrario di due consiglieri di
maggioranza, Cosimo Borraccino (Sinistra italiana) e Paolo Campo
(Pd). Bocciatura che ha portato il presidente della Commissione,
Pino Romano (Pd) ad annunciare le dimissioni.
Emiliano non replica alle opposizioni di centrodestra (Fi,
CoR ed Ap) e del Movimento 5 Stelle che, parlando di
"fallimento", chiedono le sue dimissioni da Assessore alla
Sanità. Si sofferma invece sul voto espresso da Campo spiegando
che "la protesta contro il piano di riordino da parte del
Sindaco di Manfredonia ha oggi indotto il consigliere regionale
di quella città a votare in Commissione contro il suddetto
piano". "Entrambi chiedevano che le strutture complesse, in
pratica l'esistenza dei primariati, fossero rese compatibili con
gli ospedali di base, in modo da poter istituire in futuro nuove
strutture di tal tipo. Purtroppo la legge nazionale - chiarisce
Emiliano nella nota - non consente per il futuro agli ospedali
di base di istituire nuove strutture complesse".
Tuttavia, come ha spiegato in commissione il direttore
generale del Dipartimento Salute della Regione Giancarlo
Ruscitti, è possibile - sottolinea Emiliano - lasciar
sopravvivere le strutture complesse esistenti, anche se
l'ospedale è di base, a seguito dell'adozione dell'atto
aziendale che, in forza di una ricognizione del fabbisogno,
decreta la necessità del permanere delle strutture complesse".
"È dunque incomprensibile - conclude Emiliano - la decisione del
consigliere Campo di votare, solo per questa ragione, contro un
provvedimento di ben più vasta portata e importanza. Tale voto
del consigliere Campo non cambierà nulla del piano di riordino".
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