"Il ritrovamento del primo albero
infetto a Rosa Marina di Ostuni (Brindisi), frutto della ripresa
dei monitoraggi che abbiamo sempre ritenuto determinanti per
fotografare il reale stato della situazione, è la dimostrazione
nei fatti che la Xylella fastidiosa sta avanzando e ciò non ci
sorprende". Il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele,
commenta così la notizia sul nuovo caso di infezione accertato
ad Ostuni, a circa 45 chilometri dal focolaio più a nord del
Salento dove la batteriosi si è diffusa tempo fa.
"Allo stato attuale - spiega Cantele - la 'sputacchina' è
allo stadio adulto e sta deponendo le uova che schiuderanno tra
la fine dell'inverno e la primavera. Gli olivicoltori non vanno
lasciati in balia delle onde, va loro indicato un percorso
chiaro, nel pieno rispetto della condizionalità, affinché siano
svolte regolarmente in campo le buone pratiche agronomiche, ma
anche i Comuni e tutti gli enti pubblici devono garantire
pulizia di fossi, canali e buone pratiche nelle aree pubbliche e
demaniali". "Serve il coinvolgimento di tutti i soggetti della
società civile, economica, politica e istituzionale - aggiunge -
nella lotta senza quartiere all'insetto vettore, seguendone il
ciclo biologico, in modo che anche la Puglia non agricola si
immunizzi contro gli attacchi della sputacchina".
In Puglia - ricorda Coldiretti - l'olio è una risorsa
preziosa e l'olivo rappresenta il paesaggio, la storia, il
turismo e soprattutto occupazione. E' necessario che l'attività
di profilassi continui incessante, in modo da tutelare il
patrimonio olivicolo pugliese che rappresenta quasi il 40% della
produzione olivicola italiana, conta un fatturato di 522 milioni
di euro l'anno. Il tessuto imprenditoriale è rappresentato da
270mila imprese olivicole esistenti, pari al 22% delle aziende
italiane.
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