"Ho un unico padrone, la verità.
Sicuramente avrò commesso sbagli in questa vicenda ma mai reati.
Ho agito sempre seguendo il codice nell'interesse di garantire
che la Procura agisse senza nessuna speculazione o doppio fine".
Lo ha detto l'ex procuratore della Repubblica di Bari Antonio
Laudati dinanzi al Tribunale di Lecce dove è imputato di
favoreggiamento personale e abuso d'ufficio con l'accusa di
avere rallentato l'inchiesta barese sulle escort portate da
Giampaolo Tarantini nelle residenze di Silvio Berlusconi.
Laudati attualmente in servizio presso la Procura nazionale
antimafia, ha chiesto di rendere dichiarazioni spontanee prima
della requisitoria del procuratore di Lecce, Cataldo Motta.
"Perché avrei dovuto favorire Tarantini, del quale sono
arrivato a dire cose al limite della diffamazione, che appena
arrivato a Bari ho fatto arrestare e che ho fatto condannare
quattro volte? Così come per Berlusconi, la mia angoscia in
questo processo. Mai sentito, mai conosciuto".
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