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Clan taglieggiava imprenditori, armi nei loculi dei cimiteri. Arresti

A Bari, pizzo pagato agli Strisciuglio e anche ai Di Cosola

Presunti componenti del clan mafioso barese Strigliuglio - in tutto una quarantina - sono stati arrestati dai carabinieri perchè ritenuti responsabili di una serie di estorsioni. Le indagini hanno ricostruito anni di dominio del clan in settori vitali dell'economia, primo fra tutti quello edile con la doppia imposizione del pizzo a imprenditori che pur di lavorare tranquilli hanno pagato sia gli Strisciuglio, sia il clan Di Cosola; oggetto di estorsione, anche il cantiere di una scuola elementare.

Alcuni esponenti del clan avrebbero un ruolo di rilievo tra gli ultrà del Bari Calcio e sarebbero stati in grado di estorcere il pizzo agli ambulanti in occasione di recenti concerti musicali di artisti di fama nazionale allo stadio San Nicola. Dall' indagine è inoltre emerso che il clan usava i loculi del cimitero per nascondere armi munizioni: dietro la lapide di un professore morto nel 1962 sono state trovate pistole e munizioni. Anche una bomba a mano tipo "ananas" era nella disponibilità del clan, in grado di far saltare in aria un'abitazione o un negozio.

I carabinieri hanno anche ricostruito le dinamiche dei riti di affiliazione mutuati dalla camorra campana e bloccati dai fratelli Strisciuglio perché ritenuti troppo pericolosi per la segretezza del clan. Un ruolo chiave avevano le donne vere e proprie messaggere del clan: aggiornavano i capi in carcere sulle dinamiche di affiliazione, riuscendo a far entrare nelle celle anche la droga. I dettagli dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa in mattinata, alla presenza del comandante provinciale, colonnello Rosario Castello e del coordinatore della Direzione Distrettuale Antimafia, Pasquale Drago.

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