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>ANSA-BOX/ Crac Divina Provvidenza:risposte Ior "chiuso cerchio"

Procura riconosce "preziosa collaborazione".Benefici nuovo corso

(di Nina Fabrizio e Fausto Gasparroni) (ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 10 GIU - Nell'inchiesta sul crac della case di cura Divina Provvidenza un ruolo decisivo lo ha avuto lo Ior. E' stato infatti grazie alle risposte alle rogatorie internazionali inoltrate in Vaticano, indispensabili per avvalorare le ipotesi investigative, che si è "chiuso il cerchio" delle indagini. La documentazione inviata dallo Ior ha consentito "un più pregnante esame tecnico", attraverso l'esame degli estratti di conto corrente, dei flussi finanziari che sarebbero serviti all'occultamento dei fondi della Congregazione religiosa delle Ancelle della Divina Provvidenza.
    "Siamo stati tra le prime autorità giudiziarie ad aver beneficiato del nuovo corso di trasparenza e collaborazione della Banca Vaticana voluto dal Santo Padre", ha sottolineato la Procura di Trani, esprimendo pubblicamente il suo apprezzamento per la "preziosa collaborazione" fornita dallo Ior, nel dare oggi conto dell'operazione "Oro pro nobis", che vede tra i dieci destinatari dei provvedimenti d'arresto due suore e politici come il senatore Ncd Antonio Azzollini, presidente della Commissione Bilancio di Palazzo Madama, per associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta dell'ex ospedale psichiatrico "Casa Divina Provvidenza" di Bisceglie.
    Tra l'altro una prima richiesta, negli anni precedenti, non aveva avuto esito. L'aria è completamente cambiata con il "nuovo corso" alla Ior e col pontificato di Francesco. La rogatoria che ha dato i risultati decisivi è stata richiesta della magistratura il 21 novembre 2013: si chiedeva alle autorità vaticane di indicare i conti accesi presso lo Ior riferibili alla Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza, alla Casa di Procura Istituto Suore Ancelle della Divina Provvidenza e a Lorenzo Leone (deceduto nel 1998), nonché di fornire la lista completa dei movimenti su tali conti. La risposta dal Vaticano è giunta per via diplomatica il 7 aprile 2014. In essa lo Ior specificava tutti i dettagli riguardanti i diversi conti intestati alla Congregazione (in franchi svizzeri, dollari canadesi, dollari Usa, marchi tedeschi e lire italiane, quindi in euro), compresi quelli vincolati e per deposito titoli, nell'ambito del rapporto aperto da suor Rita Cesa (suor Marcella), superiora generale delle Ancelle della Divina Provvidenza, con successiva delega a operare affidata a suor Assunta Puzzello, economa della Congregazione.
    I conti oggi sono tutti estinti e il primo luglio 2004 parte delle disponibilità sono state trasferite sul rapporto intestato alla Casa di Procura, aperto dalla legale rappresentante suor Puzzello (un conto collegato in dollari era stato invece aperto da suor Cesa), anch'esso oggi estinto. A Lorenzo Leone facevano invece capo i conti Ior aperti dalle Fondazioni San Lorenzo, Sant'Antonio e San Pasquale. Sempre dalle risposte alle rogatorie, si è appurato che tra il 1999 e il 2001, con quattro bonifici bancari, sono stati trasferiti 23.428.254,37 euro dai conti Ior della Congregazione a conti aperti in Italia intestati alla Casa Procura. Con altri otto bonifici nel periodo 2003-2004 sono stati invece trasferiti 12.095.523,11 euro dai conti Ior della Congregazione a quelli, sempre presso lo Ior, della Casa Procura. Tra il 2005 e il 2009, infine, questi ultimi fondi, incrementati dagli interessi a 12.260.000,00 euro, sono stati trasferiti con cinque bonifici bancari dai conti Ior della Casa Procura a quelli della stessa in territorio italiano. A ordinare i bonifici, sempre suor Rita Cesa e suor Assunta Puzzello, entrambe poste agli arresti domiciliari.
    La documentazione, insomma, ha confermato che, negli anni, è stato attuato "un progressivo occultamento" delle risorse della Congregazione trasferendole su rapporti bancari e conti correnti intestati solo formalmente alla Casa di Procura, ma in realtà riferibili alla stessa Congregazione. Dei 35.523.777,48 euro complessivi che tra il 1999 e il 2004 erano nei conti Ior della Congregazione, poi trasferiti sui conti della Casa Procura allo Ior e in Italia, si è arrivati al sequestro nel luglio 2013 di 28.063.366,63 euro. La differenza di 7.460.366,63 euro, secondo gli inquirenti, potrebbe essere stata spesa dalla Casa di Procura Ancelle della Divina Provvidenza per diverse finalità, tra cui la costruzione della casa delle suore e dell'Hospice nella sede di Foggia e dell'Hospice a Bisceglie. (ANSA).
   

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