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Anatocismo: Bnl condannata, restituirà 7 milioni a impresa

Anatocismo: Bnl condannata, restituirà 7 milioni a impresa

Adusbef, azienda portata ingiustamente a fallimento

BARI, 18 novembre 2014, 16:57

Redazione ANSA

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Un'azienda "portata ingiustamente" al fallimento è riuscita a fare condannare la banca Bnl a restituire 7 milioni di euro per anatocismo (interessi su interessi). Lo rende noto l'Adusbef a proposito di una sentenza del Tribunale civile di Lecce. Il giudice, Annafrancesca Capone - spiega l'Adusbef in una nota - ha accolto la domanda avanzata nel novembre del 2009 da due società salentine associate all'Adusbef (Associazione degli utenti servizi bancari e finanziari), la Nuova Adelchi Spa e Calzaturificio Adelchi, entrambe difese dall'avv. Antonio Tanza (vicepresidente nazionale dell'associazione di consumatori), che hanno citato in giudizio Banca Nazionale del Lavoro (agenzia di Lecce) per ottenere il riconoscimento dell'invalidità a titolo di nullità parziale del contratto di apertura di credito utilizzato con scoperto in conto corrente, particolarmente in relazione alle clausole di determinazione e di applicazione degli interessi ultralegali, di determinazione ed applicazione dell'interesse anatocistico con capitalizzazione trimestrale e all'applicazione della provvigione di massimo scoperto. La banca si è è costituita in giudizio non solo opponendosi alle richieste di accertamento del presunto credito delle società, ma avanzando a sua volta una richiesta di condanna per le ex clienti per un credito di oltre 8 milioni oltre agli interessi. Il tribunale ha dato ragione alle due società condannando complessivamente Bnl al pagamento di oltre 7 milioni. Il risultato - spiega Adusbef - si è ottenuto con il ricalcolo delle indebite competenze bancarie avvenute in uno spazio di tempo che va dal 1982 al 2009.
    "Questa sentenza - sottolinea il presidente nazionale di Adusbef, Elio Lannutti - rappresenta un'ancora di salvezza per tutti quegli imprenditori in crisi (che oggi sono, purtroppo, tanti) che conservano ancora gli estratti conto, e che non sanno di avere tra le mani un tesoro, o meglio, la loro possibilità di svolta, recuperando il maltolto, grazie al lavoro delle associazioni di consumatori".
   

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