(ANSA) - ROMA, 3 SET - "Quando, nel motivare il suo 'no'
alla facoltatività degli Indici sintetici di affidabilità
fiscale (Isa) per il loro primo anno di applicazione, il
ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef) sostiene che essa
potrebbe generare una discriminazione dei contribuenti più
virtuosi rispetto a quelli meno affidabili, non coglie nel
segno". Ad affermarlo il presidente del Consiglio nazionale dei
commercialisti Massimo Miani, secondo cui tale "rischio"
potrebbe sussistere "solo nel caso di totale disapplicazione
degli Isa, in caso di facoltatività, invece, i contribuenti
virtuosi avrebbero comunque tutto l'interesse ad avvalersi già
da quest'anno del nuovo strumento, con possibilità per il Fisco
di concentrare i controlli sugli altri contribuenti meno
virtuosi. Il problema sollevato dal Mef, dunque - va avanti il
numero uno dell'Ordine dei professionisti - appare del tutto
infondato, e le motivazioni che lo hanno spinto a rigettare la
richiesta di facoltatività non sono convincenti". Miani, in una
nota, ribadisce la richiesta della categoria di rendere
facoltativi gli Isa per quest'anno, richiesta "ancor più
avvalorata alla luce di quanto accaduto ad agosto". Il
riferimento del presidente dei commercialisti è sia agli
ulteriori aggiornamenti del software rilasciati il 23 e il 30
agosto scorsi, sia alla necessità di scaricare nuovamente i dati
precompilati per talune categorie di contribuenti, che la stessa
Agenzia delle Entrate ha comunicato via mail agli intermediari
nella scorsa settimana. "Quanto accaduto ad agosto - conclude
Miani - è la plateale dimostrazione del fatto che il meccanismo
degli Isa è ancora lontano dal potersi definire 'affidabile'.
Siamo ancora nel pieno di una fase sperimentale, e di questo
dato di fatto bisogna prendere atto", chiosa. (ANSA).