(ANSA) - ROMA, 18 GIU - Flat tax 'boomerang' per gli
ingegneri: la tassazione piatta vanta un "apprezzabile vantaggio
fiscale", ma non manca una "forte distorsione dei meccanismi di
concorrenza tra professionisti oltre al disincentivo ad
associarsi e strutturarsi". Lo rivela l'indagine del Centro
studi del Consiglio nazionale degli ingegneri, condotta su un
campione di quasi 10.000 iscritti all'Albo. Se, infatti, "da un
lato il 77% degli intervistati considera il regime della flat
tax per le partite Iva particolarmente favorevole, più dell'85%,
seppure con diverse sfumature, è convinto che esso necessiti di
correttivi", in particolare il primo rischio percepito "è legato
al fatto che il nuovo regime si applica solo a chi nel 2019
realizzerà un fatturato non superiore a 65.000 euro (nel 2020 si
applicherà un'aliquota del 20% per un fatturato compreso tra
65.000 e 100.000 euro)", e chi vi opta "non deve applicare l'Iva
sulla propria prestazione, al contrario di chi resta nel regime
ordinario, con l'effetto di una sorta di sconto di prezzo
al committente finale nel primo caso, rispetto al secondo".
Inoltre, quasi il 50% degli intervistati ha indicato che la flat
tax genererà vantaggi essenzialmente per gli studi professionali
più "destrutturati". Per il presidente dell'Ordine nazionale
degli ingegneri Armando Zambrano "verrebbe da dire che siamo di
fronte ad una norma miope, cioè una norma che nell'immediato
crea dei vantaggi fiscali apprezzati dai contribuenti, ma che
vincola e ridimensiona la crescita nell'immediato futuro",
giacché il dossier attesta come "il 30% di chi opera in
uno studio individuale ha dichiarato di volere entrare a far
parte di uno studio associato, o di una società", ma il 41% di
chi già oggi è socio pensa di uscirne per accedere alla flat
tax". (ANSA).