(ANSA) - ROMA, 09 MAG - "Una follia", secondo il presidente
di Inarcassa (Cassa nazionale di previdenza ed assistenza per
gli ingegneri ed architetti liberi professionisti) Giuseppe
Santoro, la centrale unica di progettazione, prevista dalla
legge di Bilancio 2019, che avrebbe dovuto vedere la luce entro
gennaio 2019, previo decreto del Consiglio dei Ministri. "La
nuova struttura - dichiara sul 'Giornale dell'ingegnere' - che
parrebbe replicare ciò che era il Genio Civile, mostra numerose
contraddizioni e incagli. Già bocciata da Confindustria in sede
di disegno di legge, e criticata da Rete professioni tecniche,
in rappresentanza di oltre 650.000 associati, e da Oice, tra le
conseguenze drastiche che porterebbe l'approvazione della norma
vi sarebbero effetti distorsivi per il mercato". Per Santoro
"l'idea che un unico soggetto possa assumere la veste di
progettista di opere pubbliche, stazione appaltante e soggetto
di committenza delegata da parte di altre amministrazioni
collide con i principi stessi del Codice" ed è "indispensabile
puntare a una chiara ed evidente distinzione tra controllori e
controllati, riservando ai liberi professionisti e alle società
di ingegneria la progettazione e ai pubblici dipendenti il
controllo, dalla programmazione al collaudo". Per il vertice di
Inarcassa è "una nuova struttura da 300 dipendenti per un costo
di 100 milioni annui che rischia di fungere da 'collo di
bottiglia' che allunga i tempi di produzione senza semplificare
i processi. Invece di investire risorse per un corposo piano di
formazione delle stazioni appaltanti, ci si attiva per
centralizzare l'attività progettuale, mettendo all'angolo gli
operatori privati che investono in formazione, innovazione e
ricerca per competere sul mercato", chiosa Santoro. (ANSA).