(ANSA) - ROMA, 31 GEN - "Dal sondaggio che abbiamo diffuso
ieri", effettuato su un campione di colleghi in tutta Italia,
"emerge quello che da tempo abbiamo detto", cioè
"sostanzialmente l'impreparazione di base da parte delle piccole
imprese e anche dei piccoli studi" nell'affrontare l'obbligo di
fatturazione elettronica tra privati, partito il primo gennaio
2019. A dirlo, nel corso di Telefisco del Sole 24 ore il
presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti Massimo
Miani. Sono, intanto, nati disagi anche "da parte delle società
di software, perché gran parte dei problemi è sorta nell'ambito"
di tali portali per la e-fattura, "compreso il nostro (l'Ordine
della categoria ha messo a disposizione degli iscritti un
proprio portale, ndr), e di questo me ne scuso, anche se noi
abbiamo fatto una selezione pubblica per individuare quale era
il portale" adeguato per la professione. Quanto alla questione
dei costi, Miani osserva che "rimangono", giacché dal sondaggio
tra i commercialisti si nota come pure "gli studi, in questa
fase, li sopportano senza averne alcun beneficio". Quindi,
"speriamo bene, che da qua alla metà del prossimo mese le cose
reggano, anche se - conclude - qualche perplessità l'abbiamo".
(ANSA).