"Sia i professionisti, sia le imprese registrano, negli ultimi anni, un allungamento dei tempi della loro attività a parità di risultati, una crescita degli adempimenti, un appesantimento delle procedure, un aumento dei costi", e ciò avviene "a fronte di ricavi calanti, più diluiti nel tempo, e pure più incerti". A denunciarlo il presidente del Consiglio nazionale degli architetti, Giuseppe Cappochin, nel corso della sua relazione introduttiva del congresso nazionale della categoria, che ha aperto i battenti stamani, all'Auditorium Parco della Musica, a Roma. "A tutto ciò - incalza - contribuisce decisamente l'incertezza interpretativa che accompagna una produzione legislativa elefantiaca, un vero delirio normativo. L'incertezza del diritto è diffusa, generando corruzione e scoraggiando potenziali investitori nazionali e internazionali che si indirizzano verso altri Paesi". Si tratta, osserva, di "un trend che deve esser rapidamente arrestato e invertito, prendendo esempio da quello che sta avvenendo in termini di pianificazione strategica del futuro in moltissime città europee. Mai come in questo secolo - conclude il vertice degli architetti italiani - le città sono in crescita e assumono sempre maggiore peso in campo politico, culturale, economico".