(ANSA) - ROMA, 22 FEB - A quasi due anni dall'entrata in
vigore della legge sulla tutela delle fragilità sociali
(cosiddetta 'dopo di noi'), gli strumenti previsti dalla
disciplina "non hanno avuto diffusa applicazione": nel 2017 si
sono contati 818 'trust' (le forme di protezione legale della
persona disabile), 387 vincoli di destinazione e 7 fiduciari. A
fungere da ostacolo, è stato spiegato nel corso di un convegno
del Consiglio nazionale del Notariato, "problemi di natura
ereditaria, come le eventuali lesioni della quota riservata ai
legittimari", mentre sarebbe opportuno introdurre il "patto
successorio rinunciativo" (presente, ad esempio, in Francia e in
Svizzera) che "permetterebbe ai legittimari di rinunciare a
diritti che deriverebbero loro da una successione non ancora
aperta". Nel contempo, la tassazione è onerosa, perché il
'trust' è soggetto al pagamento dell'Ires (imposta sul reddito
delle società)", obbligo da cui deriva, fra l'altro, "la non
applicabilità della disciplina della cedolare secca sugli
immobili in affitto". Ecco, dunque, la richiesta alla politica
da parte della categoria, rappresentata dalla consigliera
nazionale del Notariato Pierluisa Cabiddu, di correttivi. Fra le
iniquità sottolineate, insieme ad esponenti delle associazioni
dei consumatori e di organismi di rappresentanza delle persone
con disabilità, il fatto che, "per quel che concerne le
esenzioni dalle imposte di successione e donazione", vi siano
agevolazioni fiscali che favoriscono "solo i grandi patrimoni,
in quanto per i disabili gravi esiste sempre una franchigia di
1.500.000 di euro indipendentemente dal grado di parentela e
affinità". E, sempre per ottenere esenzioni, occorrerebbe che la
platea dei beneficiari fosse ampliata, comprendendo "i disabili
non gravi e gli anziani non autosufficienti". (ANSA).