(ANSA) - ROMA, 25 SET - Per il Consiglio nazionale dei
commercialisti è "inaccettabile" e "non degna di un Paese
civile" l'interruzione del sistema telematico di trasmissione
del cosiddetto Spesometro, da parte dell'Agenzia dell'Entrate, a
ridosso della scadenza dei termini del 28 settembre. E,
puntualizza il presidente Massimo Miani, poiché "non possiamo
essere noi a rispondere dell'inadeguatezza" delle procedure di
invio di dati e fatture, qualora non arrivasse una proroga
(almeno al "15 ottobre"), "ci vedremo costretti, nostro
malgrado, a non rispondere, come professionisti, delle sanzioni
che eventualmente verranno irrogate ai nostri clienti per
eventuali ritardi e omissioni negli invii delle comunicazioni".
In una lettera al ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan,
il numero uno della categoria annuncia, poi, che "il Consiglio
nazionale, unitamente ai 131 Ordini territoriali della
categoria, valuterà di intraprendere eventuali azioni per
manifestare più concretamente il disagio e la disapprovazione
dei commercialisti e dei loro clienti". (ANSA).