(ANSA) - ROMA, 13 MAR - "Con molta delusione apprendiamo che
il testo del Jobs Act autonomi - attualmente in Senato per
l'approvazione definitiva - non ha recepito le osservazioni di
Fondazione Inarcassa - e non solo - sul tema dell'equo compenso.
E' stata persa l'occasione di predisporre un sistema di tutela
per i lavoratori autonomi che si avvicini a quello del lavoro
dipendente".
Cosi in una nota, Andrea Tomasi, Presidente di Fondazione
Inarcassa (braccio operativo sui temi della professione creato
da Inarcassa), commenta l'approvazione alla Camera del testo che
definisce lo statuto del lavoro autonomo, deficitario però di
una questione centrale per i professionisti, come l'equo
compenso.
"L'equo compenso - su cui in molti si sono espressi - non ha
trovato spazio nel provvedimento che definisce il nuovo statuto
dei lavoratori autonomi. Constatiamo, dunque, con amara
delusione che né quanto riferito nel corso delle audizioni
svoltesi in Commissione Lavoro alla Camera in ordine alla
necessità di inserire l'istituto nel testo, né le dichiarazioni
del Presidente Damiano il quale ha più volte riconosciuto
l'opportunità di reintrodurre le tariffe minime, sono valsi a
qualcosa. Vedremo approvare un provvedimento che, in questa
formulazione, manca clamorosamente uno degli obiettivi
principali che si proponeva: la riaffermazione della dignità dei
liberi professionisti che necessariamente passa anche per la
definizione di un tariffario minimo delle loro prestazioni" -
conclude Tomasi.(ANSA).