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'Commissioni tributarie più indipendenti

Commercialisti, no a ricondurle in seno giustizia civile

Redazione ANSA ROMA

(ANSA) - ROMA, 27 FEB - ''Rendere le attuali Commissioni tributarie sempre più indipendenti, assicurandone ancor meglio qualità ed equidistanza dalle parti con la professionalizzazione dei componenti". E' la proposta avanzata dal Presidente dei commercialisti, Massimo Miani, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario tributario, oggi a Roma. "In particolare - afferma Miani - occorre introdurre un giudice a tempo pieno, professionale, che possa assicurare autonomia, terzietà e indipendenza della funzione giudicante, oltre che una maggiore sua produttività". Secondo il presidente dei commercialisti, i futuri organi giudicanti, "dovrebbero essere composti da soggetti appartenenti al ruolo dei 'Magistrati tributari', selezionati con concorso pubblico che privilegi titoli di studio e di servizio nella materia tributaria, assicurando l'accesso al concorso anche ai laureati in economia, oltre che, ovviamente, ai laureati in giurisprudenza. Magistrati che, una volta vinto il concorso, siano a tempo pieno, sempre più professionali e specializzati e sottoposti all'obbligo di formazione continua".
    In tale contesto, andrebbero in ogni caso preservate, a parere dei commercialisti, le professionalità oggi operanti nelle attuali Commissione tributarie, da includere in un ruolo ad esaurimento.
    Sui soggetti abilitati all'assistenza in giudizio, si è espresso il segretario nazionale dei commercialisti, Achille Coppola, secondo il quale "è da apprezzare la scelta, contenuta nel progetto di proposta di legge delega 'Ermini', di circoscrivere ad avvocati e commercialisti la difesa tecnica nel secondo grado di giudizio. Sul complesso della proposta di legge Ermini, però, il giudizio dei commercialisti è negativo. A parere della categoria, infatti, "è assolutamente da scongiurare la "riconduzione" delle attuali Commissioni tributarie in seno alla Giustizia civile''.
    (ANSA).
   

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