(ANSA) - ROMA, 9 FEB - Il Consiglio nazionale dei consulenti
del lavoro critica e definisce "incomprensibile, a livello
giuridico", la "ricomprensione degli adempimenti in materia di
lavoro tra gli oneri in materia di antiriciclaggio a carico dei
professionisti". La nuova disciplina, si legge in una nota,
contenuta nella bozza di decreto legislativo di recepimento
della quarta direttiva antiriciclaggio dell'Ue estende, infatti,
"l'adeguata verifica del titolare effettivo agli adempimenti in
materia di amministrazione del personale". Questa previsione
normativa "comporterebbe un aggravio di lavoro per i
professionisti, sproporzionato rispetto al condiviso obiettivo
della lotta al riciclaggio del denaro sporco. Ricadrebbe sui
soggetti abilitati dalla legge, infatti, un controllo preventivo
sui svariati milioni di buste paga gestiti ogni mese -
proseguono i consulenti - con relativo rallentamento di tutti
gli altri adempimenti gestiti per conto della Pubblica
amministrazione". Inoltre, "si tratterebbe, di nuovi oneri
inutili", visto che "dall'emissione della busta paga del
lavoratore partono una serie di rapporti debitori con l'Erario e
gli Istituti previdenziali competenti che rendono i flussi di
denaro sempre tracciabili", termina la nota.
(ANSA).