(ANSA) - ROMA, 22 GEN - "Con onestà intellettuale bisogna
dire che la riforma Fornero, penalizzando molti, agevolava
qualcuno, soprattutto i magistrati, i professori universitari e
qualche altra categoria", potendo andare in pensione "con una
percentuale (del tasso di sostituzione, ndr) che si aggirava sul
104-106%, e già nella Legge di Stabilità noi abbiamo detto con
chiarezza che non si può superare il limite dell'80%". Lo ha
detto, nel corso del Forum sulla previdenza del professionisti
organizzato a Roma, dalla Cassa pensionistica dei ragionieri,
Lello Di Gioia (Misto), presidente della Bicamerale di controllo
sugli enti privati, organismo che, annuncia, sta per
intraprendere "una nuova indagine conoscitiva sulle Società di
gestione del risparmio (Sgr), sui fondi immobiliari e sulla
sanità integrativa, che investe molto, direttamente o
indirettamente, in fondi integrativi". Per il parlamentare, "nel
rispetto della loro autonomia, sarebbe opportuna una
manutenzione delle Casse, guardando con attenzione alla loro
stabilità". Nel corso dell'evento, il vertice della Cassa dei
ragionieri, Luigi Pagliuca ha sottolineato, a proposito dei
diritti acquisiti, che "rimangono ancora inalterati privilegi e
garanzie ingiustificabili relative ad alcune pensioni erogate
che, mediamente, consumano in cinque anni la contribuzione di
tutta la vita lavorativa, scaricando il costo per i successivi
15 anni sui giovani". E per Giampaolo Crenca, alla guida
dell'ordine nazionale degli attuari, "al concetto di
sostenibilità" sul versante pensionistico va associato quello di
"adeguatezza" delle prestazioni erogate agli iscritti, affinché
possano dignitosamente mantenersi, al termine della libera
attività professionale. (ANSA).