(ANSA) - ROMA, 03 APR - Stop alle prestazioni professionali
gratuite, o sottopagate: a lanciarlo Confprofessioni, Acta,
Apiqa Cgil e vivace, che oggi a Roma, nella sede
dell'Associazione stampa romana, hanno illustrato la petizione
#iononlavorogratis e rivolto un appello al Governo e a tutte le
forze politiche, affinché venga data immediata attuazione alla
norma sull'equo compenso per i professionisti, introdotta dalla
legge di Bilancio per il 2018 e "sistematicamente disattesa
dalle Pubbliche amministrazioni", giacché "ministeri, regioni,
comuni, enti centrali e locali continuano infatti ad affidare
incarichi ed emanare bandi in cui il lavoro gratuito dei
professionisti è la regola, dimenticando che spesso sono in
gioco i diritti e la sicurezza dei cittadini". La petizione,
lanciata attraverso il sito Change.org, "ha già raccolto le
firme di oltre 200 dirigenti delle professioni ordinistiche e
delle associazioni professionali, e punta in prima battuta a
correggere immediatamente l'avviso pubblico del ministero
dell'Economia del 27 febbraio, prevedendo compensi proporzionali
alla qualità e alla quantità delle prestazioni professionali
richieste, conformemente alla legge". Con l'occasione, il
presidente di Confprofessioni Gaetano Stella ha chiesto al
sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone, intervenuto
all'evento, di prender parte al tavolo tecnico sull'equo
compenso, insediatosi dopo l'incontro che ieri lo stesso
rappresentante di via Arenula ha tenuto con i vertici degli
Ordini. E ha sottolineato l'esigenza di apportare correttivi
alla legge sulla giusta remunerazione per servizi professionali
(varata nel 2017), con il primo veicolo legislativo disponibile,
per far sì che la Pubblica amministrazione sia messa nelle
condizioni di doverla rispettare. (ANSA).