(ANSA) - ROMA, 22 SET - Cancellare l'Irap e sostituirla con
un'addizionale regionale all'Ires (con un'aliquota modulabile
per ciascuna regione, così da lasciare il gettito invariato)
"avvantaggerebbe le piccole imprese, le ditte individuali e le
società di persone", spostando così un "carico fiscale di 3
miliardi sulle società di capitali". E' una delle proposte
formulate dal Consiglio nazionale dei commercialisti, in vista
della stesura della Legge di Bilancio. "In un periodo
caratterizzato da tante proposte e promesse belle in teoria, ma
irrealizzabili in pratica, per questioni di copertura
finanziaria - dichiara il presidente dell'Ordine nazionale della
categoria Massimo Miani - mettiamo in campo un'idea 'a costo
zero' che, sostituendo un'imposta con una mera addizionale ad
altra già esistente, semplificherebbe di molto la vita e i
calcoli ai contribuenti, ma anche alla stessa Amministrazione
finanziaria che si ritroverebbe con un tributo in meno da
gestire e controllare". Stando, infatti, si legge, agli "ultimi
dati disponibili, quelli delle dichiarazioni Irap presentate nel
2016 per l'anno 2015, si vede come il gettito Irap complessivo
di 23,3 miliardi di euro derivi per circa 14 miliardi dalle
attività produttive svolte da persone fisiche (1,6 miliardi),
dalle società di persone (1,4 miliardi), dalle società di
capitali (10,8 miliardi) e dagli enti non commerciali (0,2
miliardi) e per i restanti 9,3 miliardi dalle attività
istituzionali svolte dalle amministrazioni pubbliche". Perciò,
per aiutare le Pmi, la strada indicata dai commercialisti
sarebbe quella di sostituire "i 14 miliardi di gettito Irap
relativo alle attività produttive, soltanto con un'addizionale
regionale all'Ires" stabilita da ogni regione, "centrando
l'obiettivo dell'invarianza di gettito". (ANSA).