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'Obbligo da 1° gennaio 2019, rischio contribuenti impreparati'

Redazione ANSA ROMA

(ANSA) - ROMA, 13 SET - "L'imminente introduzione dell'obbligo di emettere le fatture in formato elettronico anche nei rapporti tra privati, a decorrere dal primo gennaio 2019, rischia di trovare molti contribuenti impreparati, in particolar modo quelli meno strutturati e di minori dimensioni", pertanto, con l'obiettivo di "concedere a imprese e professionisti il tempo necessario ad adeguare gli strumenti e le procedure per adempiere al nuovo obbligo", se ne propone "una più graduale introduzione". E' quanto richiesto oggi, nel corso di un'audizione nella Commissione Finanze del Senato, dai vertici del Consiglio nazionale dei commercialisti. In particolare, si propone che la disciplina "si applichi alle fatture emesse a partire dal primo gennaio 2019, per le società quotate in borsa e per gli altri soggetti con più di 250 dipendenti, dal primo gennaio 2020, per gli altri soggetti con più di 50 dipendenti, dal primo gennaio 2021, per gli altri soggetti con più di 10 dipendenti" e, dal primo gennaio 2022, per tutti gli altri soggetti non esonerati dall'obbligo. I commercialisti propongono, inoltre, una "sterilizzazione" delle sanzioni legate all'adempimento, "in ogni caso, fino al 30 giugno 2019". (ANSA).
   

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