(ANSA) - ROMA, 13 APR - Vincolo di fatturazione elettronica
fra privati "opportunità, non solo un rischio, per gli studi dei
commercialisti, anche di quelli più piccoli e meno strutturati".
A patto, però, che la "professione si attrezzi al più presto per
il passaggio dalla contabilità analogica a quella digitale", dal
primo gennaio del 2019. E' l'orientamento del Consiglio
nazionale della categoria, che delinea un "preciso modello
evoluto digitale per la trasformazione dello studio, che possa
diventare un punto di riferimento per gli iscritti", con "una
gestione diretta da parte dello studio del processo di
emissione, contabilizzazione e conservazione della fattura
elettronica, in un sistema nel quale cliente e studio
interagiscono telematicamente, condividendo lo spazio digitale
entro il quale si svolge il processo di fatturazione". Centrale
nello schema messo a punto è "la collaborazione studio-cliente",
un processo in grado, fra l'altro, di valorizzare i dati delle
fatture, che lo studio sarebbe in grado di intercettare in tempo
reale, "dati ai quali agganciare servizi a valore aggiunto da
proporre ai clienti". Ridurre, poi, l'inserimento manuale di una
moltitudine di dati contabili da parte del personale degli studi
potrebbe permettere di dedicarsi ad attività diverse. Per la
guida dei commercialisti Massimo Miani "la fatturazione
elettronica obbligatoria è un processo inevitabile, che va,
però, gestito al meglio. Per questo chiediamo da tempo che la
sua introduzione sia più graduale: bisogna dare la possibilità
alle piccole e piccolissime imprese di prepararsi al meglio ad
una novità di tale portata. Il rischio è che, altrimenti, il
sistema possa incappare in difficoltà simili a quelle
verificatesi lo scorso anno con lo Spesometro. Scenario -
scandisce - da scongiurare con forza". (ANSA).