(ANSA) - ROMA, 27 MAR - La questione della detrazione
dell'Iva, "dall'inizio del 2018, sta creando difficoltà a
imprese e professionisti", perché il "criterio dell'arrivo
delineato dall'apprezzabile sforzo interpretativo offerto dalla
circolare dell'Agenzia delle Entrate doveva essere accolto solo
come una soluzione per la gestione delle fatture di fine anno",
invece, "da più parti, viene interpretato come una complicazione
per le fatture di tutto il resto dell'anno". A renderlo noto, in
una dichiarazione congiunta, l'Anc (Associazione nazionale dei
commercialisti) e Confimi industria (Confederazione
dell'industria manifatturiera e dell'impresa privata), spiegando
che, "c'è, in sostanza, chi ritiene che l'Iva di una fattura
datata fine mese, ma arrivata i primi giorni del mese
successivo, non possa più esser detratta dal
cessionario/committente già con la liquidazione relativa al mese
di emissione (mese di esigibilità dell'imposta) con conseguente
slittamento del 'dies a quo' (momento iniziale) del diritto alla
detrazione". "Per taluni operatori ogni pretesto diventa buono
per tardare il pagamento delle forniture", commenta il
vicepresidente di Confimi industria Flavio Lorenzin, che "invita
i fornitori a rinviare al mittente le pretese dei clienti di
slittamento dei termini di pagamento, nel caso di fattura non
arrivata nello stesso mese della fornitura". A giudizio del
vertice del sindacato dei commercialisti, Marco Cuchel, si
avverte, comunque, "l'esigenza che il Parlamento rimetta ordine
alla materia". (ANSA).