(ANSA) - PISA, 01 DIC - Una somma che "oscilla dagli 800
milioni agli 1,2 miliardi di euro": è quanto si stima sia
costato il nuovo obbligo fiscale, il cosiddetto Spesometro
(l'invio dei dati e delle fatture), considerando la media delle
giornate di lavoro impiegate (22 negli studi professionali, con
2,3 ore per ogni pratica) e le spese per gli aggiornamenti dei
software gestionali, che hanno fatto salire a "circa 2.100 euro
il costo del primo adempimento per le imprese". E' quanto emerge
dalla elaborazione delle risposte (1.300 in rappresentanza di
81.133 Spesometri) raccolte nel sondaggio dell'Anc (Associazione
nazionale dei commercialisti) e di Confimi industria. La
bocciatura dello Spesometro, si legge nella nota diffusa mentre
a Pisa l'Anc è impegnata nel suo convegno nazionale 'Obiettivo
futuro - Professioni, politica e Istituzioni a confronto per la
tutela del cittadino', "non sorprende, considerate le note
vicende che hanno accompagnato il primo appuntamento con le
semplificazioni legate alla comunicazione dati fatture del primo
semestre 2017". Il blocco del portale dell'Agenzia delle Entrate
"dal 22 al 26 settembre (necessario, si ricorda, "anche per
tamponare i problemi di privacy", visto che i dati di numerosi
contribuenti sono stati 'visibili' per alcune ore, a causa di
un'anomalia del sistema) ha creato disagi al 70% degli
operatori". Per il presidente dell'Anc Marco Cuchel dalla
rilevazione affiora "un inesorabile declino nel rapporto di
fiducia fisco-contribuente", mentre a giudizio del
vicepresidente di Confimi Industria Flavio Lorenzin, "il prezzo"
dei disservizi è stato "anche stavolta ingiustamente sopportato
dagli operatori", ovvero "imprese e professionisti". (ANSA).