(ANSA) - ROMA, 04 OTT - I lavoratori autonomi e, "in
particolare le professioni ordinistiche", richiedono "a gran
voce" la reintroduzione di un equo compenso che "non consenta
una degradante mortificazione degli onorari". In questa ottica,
"l'equo compenso potrebbe essere il meccanismo equivalente al
salario minimo legale, riconoscendo definitivamente una pari
dignità della remunerazione del lavoro, a prescindere dalla
tipologia contrattuale di riferimento". E' quanto sostenuto oggi
dai rappresentanti del Cup (Comitato unitario delle
professioni), ascoltati dalla Commissione Lavoro della Camera
che sta esaminando alcune risoluzioni bipartisan
sull'introduzione di retribuzione e compensi minimi. "Dei 28
Stati membri sono stati 22 quelli che hanno istituito il salario
minimo in Europa: fanno eccezione Italia, Danimarca, Cipro,
Austria, Finlandia e Svezia", hanno proseguito gli esponenti
degli Ordini, evidenziando che la paga minima mensile "varia
ampiamente" tra le nazioni Ue, giacché si va "dai 235 euro della
Bulgaria ai 1.999 euro del Lussemburgo". (ANSA).