(ANSA) - ROMA, 7 AGO - Il Trentino - Alto Adige con oltre 11
mila euro è la regione dove si è registrato il maggior reddito
medio dei dottori commercialisti (che corrisponde anche al
volume d'affari medio più alto, pari a 208mila euro), seguita da
Lombardia con più di 103 mila euro di reddito medio e un volume
d'affari di quasi 190mila euro, e Piemonte con un reddito medio
di quasi 80 mila euro e 147mila euro di volume d'affari.
Secondo la nuova edizione del Reputational Report 2018 della
Cassa Dottori Commercialisti (Cnpadc) inoltre dal 2004 al 2018
c'è stato un importante incremento degli iscritti alla Cassa
(27.069 unità in più, +65,3%). Il dato demografico evidenzia un
ottimo rapporto fra iscritti e pensionati che vede mediamente,
nel periodo dal 2004 al 2018, il numero di iscritti superare di
circa nove volte quello dei pensionati, cresciuti del 96,3%
(3.910 unità in più). La platea degli iscritti si colloca
principalmente in una fascia di età giovane, compresa tra 41 e
50 anni, attestandosi su una media intorno ai 48 anni (per i
maschi pari a 50 anni e per le donne pari a 44 anni).
Dal punto di vista territoriale la regione che presenta il
maggior numero di Iscritti è la Lombardia, con 12.372, seguita
dal Lazio (7.652) e Campania (7.047). L'Emilia Romagna è la
regione con la maggiore presenza femminile (40,2% del totale),
seguita da Basilicata (39,7%) e Sardegna. Il Molise è la regione
con l'età media più bassa, pari a 46,6 anni, la Liguria quella
con l'età più alta, pari a 50,5.
E' la Toscana la regione con il rapporto più alto tra iscritto e
imprese del territorio, con una media di 84 società per ogni
professionista. Sono invece appena 47 le imprese per iscritto in
Calabria, che registra il rapporto più basso, a fronte di una
media nazionale di 64 imprese per ogni professionista.
Nel suo intento di promuovere e favorire un sistema
previdenziale adeguato, equo ed innovativo, la Cassa Dottori
Commercialisti ha sviluppato un piano di welfare a tutela dei
professionisti e delle loro famiglie, dimostrando una
particolare attenzione per il segmento femminile. Nel 2018
l'indennità di maternità (riconosciuta in caso di gravidanza,
adozione o affidamento) erogata alle donne è stata di oltre 7
milioni di euro, mentre il contributo aggiuntivo a sostegno
della maternità di oltre 1milione e 300mila euro.
A sostegno dei genitori di figli portatori di handicap o
malattie invalidanti sono stati elargiti circa 3 milioni e
400mila euro mentre il supporto delle borse di studio agli
associati e ai loro figli si è tradotto in oltre 1 milione e
250mila euro, e oltre 600mila euro a favore degli orfani.(ANSA).