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CRV - Il Consiglio regionale Veneto ha affrontato la discussione generale sulla Legge di Stabilità

PressRelease

CRV - Il Consiglio regionale Veneto ha affrontato la discussione generale sulla Legge di Stabilità

PressRelease

Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Nella sede della Provincia di Treviso

14 novembre 2019, 13:48

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Politica - "Il Consiglio Regionale, convocato presso la Provincia di Treviso, ha affrontato la discussione generale sulla Legge di Stabilità 2020"

(Arv) Venezia, 14 nov. 2019 - Il Consiglio Regionale del Veneto si è riunito oggi, presso la sede della Provincia di Treviso, per l’esame della Legge di Stabilità Regionale 2020 (PDLR n. 465).

Dopo l’interruzione forzata di martedì notte, 12 novembre, la discussione generale è stata introdotta dal Correlatore, Graziano Azzalin (PD), che ha sottolineato come “a distanza di un anno dall’uragano Vaia, la Giunta Zaia non ha ancora compreso la gravità dei cambiamenti climatici, tanto che nel bilancio in corso di approvazione non è stato stanziato neanche un euro. La prevenzione non si fa con gli slogan e la Regione dovrebbe essere in prima fila per affrontare la sfida dei cambiamenti climatici dato che, negli ultimi anni, è stata colpita in modo pesante. Devono essere stanziate urgentemente risorse straordinarie per la sicurezza idraulica, la salvaguardia delle Lagune e degli argini, per garantire le manutenzioni di argini, fiumi e canali, per ridare risorse ai Consorzi di Bonifica che dall’alluvione del 2010 hanno subito tagli quasi totali. Presenteremo un Progetto di Legge per istituire un Fondo di Rotazione per affrontare e gestire le emergenze”.

Tra gli interventi che si sono succeduti sui contenuti e la parte emendativa relativa alla Legge di Stabilità, il Vice Presidente della Commissione consiliare Ambiente, Andrea Zanoni, “la Regione dovrebbe percepire e non ignorare i chiari segnali che l’ambiente ci sta inviando, affrontando con iniziative concrete la sfida ai cambiamenti climatici che causano eventi estremi e, per Venezia, acqua alta sempre più frequente. Sarebbe molto meglio investire in prevenzione piuttosto che per riparare poi ai danni, si risparmierebbero così tante risorse pubbliche. Dobbiamo arrivare all’economia circolare. La Maggioranza deve smettere di gettare solo fumo negli occhi ai cittadini veneti, perché trovo scandaloso che, mentre Venezia stava affogando, il Governatore pensava a riproporre la legge sulla bandiera di San Marco. E propaganda è anche chiedere l’autonomia per tutte e 23 le materie previste dalla Costituzione, sapendo benissimo che in una normale trattativa si media e non si pretende tutto, pena non ottenere nulla”.

“Premetto una cosa: la notte del 12 novembre, il Consiglio Regionale non ha dato un buon esempio ignorando i segnali di emergenza acqua alta, in quanto se si fosse interrotta prima la seduta, probabilmente si sarebbero contenuti i danni e non si sarebbe messo a rischio la sicurezza del personale dipendente – ha esordito Piero Ruzzante (LeU/Veneto 2020) -  Ma tornando ai temi oggi in discussione, non comprendo chi possa ancora negare l’esistenza dei cambiamenti climatici. Ormai, analizzando scientificamente il clima negli ultimi 100 anni, si capisce bene come gli eventi estremi siano sempre più frequenti. E, sul Mose, dico che nel 2010 Zaia ne ha fatto la propria bandiera, considerandolo un modello di efficienza scientifica e tecnologica da esportare all’estero, e allora non può fare le dichiarazioni che ha rilasciato nelle ultime ore. Attenzione all’ambiente, perché i cambiamenti climatici nei prossimi anni potranno causare emigrazioni di massa e quindi trovo prioritario investire su un nuovo modello di sviluppo del Veneto, non fondato più su cemento e centri commerciali, ma sul rispetto e la tutela ambientale”.

A nome del Movimento 5 Stelle, il Capogruppo Jacopo Berti ha chiesto al Veneto “di dare l’esempio,  resettando gli emendamenti presentati e varando una manovra emendativa nuova, che stanzi subito 100 milioni per l’emergenza ambientale, principale nemica dei veneti.  Altrimenti, noi non parteciperemo oltre a una discussione che risulterebbe sterile”.

Anche Maurizio Conte (FI/VpA) ha invitato “i colleghi a ritirare tutti gli emendamenti presentati, sollecitando la Giunta a porre in essere una azione emendativa di largo respiro, che dia risposte ai cittadini, guardando alle priorità, che in questo momento sono rappresentate dal garantire la sicurezza idraulica e la difesa dei territori più fragili, in primis le lagune il litorale, la città di Venezia. Ringrazio di cuore i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile per aver gestito l’emergenza acqua alta in modo professionale ed efficiente”.

Fortemente critico nei confronti della Minoranza Stefano Valdegamberi (TE): che afferma di trovare “molti degli interventi delle opposizioni poco opportuni e strumentali, in quanto l’Assessore Bottacin è stato chiaro: negli ultimi tre anni, è stato stanziato quasi un miliardo per migliorare le condizioni ambientali”.

Sergio Berlato (FdI/MCR) ha spiegato la sua versione sulle cause dei cambiamenti climatici “ci sono sempre stati e ci saranno sempre, ma non sono l’effetto di comportamenti antropici o dell’emissione nell’aria di anidride carbonica, bensì dalla naturale attività solare. L’uomo, tuttavia, può intervenire per mettere in sicurezza gli argini dei corsi d’acqua e garantire le necessarie manutenzioni, anche per prati e boschi, allentando vincoli che ormai sono eccessivi”. “Esprimo ancora la mia solidarietà alle popolazioni colpite dal maltempo, a Venezia come a Chioggia, Bibione e in tutto il litorale adriatico – ha concluso Berlato - ma la solidarietà non può essere fine a se stessa, va subito decretato lo stato di calamità che ci garantisca la possibilità di porre in essere interventi immediati per aiutare i cittadini a rialzarsi. E’ necessario aiutare le imprese. E sul Mose dico che io ho denunciato il malaffare, portando la documentazione a supporto, e ne ho pagato le conseguenze, mentre altri hanno fatto finta di non sapere e non hanno agito”.

La seduta è stata quindi interrotta e riprenderà nel primo pomeriggio.

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