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CRV - Vicepresidente Pigozzo: "La legislazione tra Stato, Regioni e UE, un rapporto virtuoso"

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CRV - Vicepresidente Pigozzo: "La legislazione tra Stato, Regioni e UE, un rapporto virtuoso"

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

che va rinforzato alla luce del principio di leale collaborazione

28 giugno 2019, 13:53

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Politica - Vicepresidente Pigozzo: "La legislazione tra Stato, Regioni e UE, un rapporto virtuoso che va rinforzato alla luce del principio di leale collaborazione".

(Arv) Venezia, 28 giu. 2019 - “Il Rapporto 2017-2018 sull’attività legislativa di Stato, Regioni e Unione Europea ci restituisce un profilo di dinamicità dell’attività legislativa delle Regioni”. Sono le parole con le quali il Vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto Bruno Pigozzo ha aperto il suo intervento nell’ambito del Convegno che si è svolto oggi a L’Aquila dedicato al tema “La legislazione tra Stato, Regione e Unione Europea - Rapporto 2017-2018” organizzato dall’Osservatorio sulla legislazione della Camera dei Deputati e dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, nell’ambito della quale il Veneto svolge il ruolo di Vice coordinatore. “Innanzitutto si è rafforzato in questi anni il ruolo istituzionale del sistema delle Conferenze anche in virtù di una giurisprudenza costituzionale che ha sempre più preso atto dell’esistenza e del peso che - ancora una volta in mancanza dell’attuazione di una norma costituzionale che avrebbe dovuto portare le autonomie territoriali in Parlamento - ha acquisito quel sistema alternativo e facente funzioni - con tutti i suoi limiti - che è appunto il sistema delle Conferenze. Come viene ricordato nel Rapporto, si tratta ovviamente di organismi amministrativi, consolidatisi in via di prassi al di fuori di una visione organica, sui quali è la stessa giurisprudenza costituzionale che invita ripetutamente a riprendere una seria riflessione circa la necessità di dare finalmente una forma compiuta al cd. principio della leale collaborazione. Tutto questo pesa sul Paese, sulla evidente esigenza di dare maggiore dinamicità alle Regioni”.

“Basta leggere - così ancora il Vicepresidente Pigozzo - gli spunti sulle politiche legislative che non decollano in alcuni ambiti, ma  che si consolidano in quelli tradizionalmente regionalizzati. A maggior ragione considerando il fatto che i territori, a causa della crisi economica esplosa dal 2008 in poi, hanno cambiato pelle in misura considerevole, dato quest’ultimo che è stato confermato anche da una recente ricerca promossa dalla Conferenza in collaborazione con il Censis. Siamo in presenza di aree territoriali e distretti anche macro-regionali che si sono riorganizzati ridisegnando la geografia territoriale in termini di sviluppo, benessere e tutela sociale. Di tutto questo non si tiene conto e dei relativi risvolti e profili di differenziazione. Proprio per questo ritengo che il principio della leale collaborazione dovrebbe trovare finalmente un asset definitivo che tenga conto e parta da questi elementi”.

“Certo è che se la Commissione bicamerale per le questioni regionali fosse stata integrata con i rappresentanti delle Autonomie, molti dei nodi che oggi sono sul tavolo sarebbero già stati affrontati. Infine, senza entrare nel merito delle questioni sul regionalismo differenziato, la cui vicenda sta assumendo contorni molto complessi, crediamo che se le Regioni avessero avuto la possibilità di sedere in Parlamento, come giusto che fosse dal 2001, forse oggi saremmo un pezzo avanti e molti dei problemi attuali avrebbero ben altri risvolti. Ritengo in conclusione - ha aggiunto il Vicepresidente Pigozzo - che questo sia il nodo essenziale del lavoro che ci attende con urgenza, per ridurre l’entropia normativa fatta di frammentazione, sovrapposizione, contraddizione e dare nuova efficacia al principio di leale collaborazione, a servizio del bene comune”.

 

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