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CRV - Gruppo PD: TAV, CAV, SR 10, paralisi inaccettabile del Governo gialloverde, Veneto penalizzato

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CRV - Gruppo PD: TAV, CAV, SR 10, paralisi inaccettabile del Governo gialloverde, Veneto penalizzato

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Oggi, nella sede del Consiglio regionale Veneto

15 gennaio 2019, 16:02

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Infrastrutture - Gruppo consiliare PD: "TAV, CAV e SR 10, paralisi inaccettabile del Governo gialloverde che penalizza il Veneto, le categorie economiche e i pendolari"

(Arv) Venezia 15 gen. 2018 - “Oggi denunciamo l’inerzia del Governo gialloverde e del Governatore Zaia in ordine alle fondamentali infrastrutture venete, perché siamo di fronte a un blocco drammatico degli interventi per l’Alta Velocità ferroviaria e per lo sviluppo della rete stradale del Veneto, con il rischio concreto di provocare danni incalcolabili alla nostra regione”.

Le parole sono del Capogruppo in Consiglio Regionale del Partito Democratico, Stefano Fracasso, per il quale “tre sono le questioni per noi fondamentali quando si parla di infrastrutture in Veneto: TAV, CAV e SR 10”.

“La TAV è un investimento imprescindibile per il Veneto – afferma Fracasso – perché innanzitutto permetterebbe di offrire un servizio finalmente all’altezza a migliaia di pendolari. Con la realizzazione della TAV tra Verona e Padova, infatti, si potranno quadruplicare i binari a disposizione dei treni regionali, aumentandone così frequenza e puntualità, visto che la linea attuale è ormai satura e i treni regionali sono penalizzati da qualsiasi ritardo accumulato dai Frecciarossa. Nella tratta Verona – Vicenza le corse passerebbero da 63 a 86 al giorno, in quella da Vicenza a Padova da 67 a 98, ovvero un 30 % in più. Ormai non ci sono più alibi, non serve fare un referendum, sono tutti d’accordo, si devono solo aprire i cantieri. D’altra parte, la revisione dei costi progettuali è già stata fatta nel 2016, con un notevole abbattimento degli importi previsti grazie all’eliminazione del costoso tunnel di Vicenza. Ricordo che il 2 ottobre scorso il Consiglio regionale ha approvato una Mozione che impegna la Giunta ad adottare le opportune iniziative per invitare il Governo ad intervenire con la massima urgenza per il completamento dei lavori dell’Alta Velocità – Alta Capacità Ferroviaria”.

“E voglio infine evidenziare la grave emergenza presente in Valsugana, a nord e a sud del confine – conclude il Capogruppo Dem – soprattutto dopo gli incidenti a catena che si sono verificati ieri, sono ormai improcrastinabili interventi di messa in sicurezza della strada, ad iniziare dalla separazione delle corsie”.

Per Alessandra Moretti: “Le categorie economiche e produttive della regione si sono già espresse chiaramente a favore della TAV, penso agli artigiani, alle piccole e medie imprese, agli imprenditori. Di fronte a una produzione industriale che arranca, a un PIL in discesa, a una crescita economica ormai stagnante, dire No alla TAV e agli investimenti in infrastrutture equivarrebbe ad assestare uno schiaffo al Nord che produce e che crea posti di lavoro. A rischio, inoltre, ci sono 800 milioni già stanziati dall’Europa, che verrebbero persi in caso di blocco dell’Alta Velocità. Appoggio con convinzione la richiesta del Sindaco di Padova, Sergio Giordani, rappresentato dall’Assessore al Commercio Bressa alla manifestazione a sostegno della TAV che si è tenuta sabato scorso a Torino, che ha chiesto al Governatore Zaia di convocare un Tavolo Tecnico composto da sindaci, sindacati e categorie economiche per sbloccare la situazione di impasse. In Veneto si investe troppo poco e il silenzio di Zaia sta diventando ormai assordante”.

I consiglieri regionali del Partito Democratico chiedono inoltre che “venga sboccata la situazione di paralisi che coinvolge CAV. Ci sono in ballo 300 milioni di investimenti nel periodo 2020- 2032 per migliorare la rete stradale del Veneto, come da Protocollo siglato il 23 febbraio 2018 tra Regione e Anas, che adesso rischiano di saltare. Si tratta degli utili derivanti dalle previsioni di traffico e dal Piano tariffario approvato per il Passante di Mestre che deve partire quest’anno. Il Ministro delle Infrastrutture, tuttavia, nei giorni scorsi ha fatto marcia indietro sugli adeguamenti tariffari, rimettendo tutto in discussione. Se il Consiglio regionale, lo scorso mese di ottobre, ha nominato i tre componenti del CdA di CAV, di sua competenza, presidente incluso, Anas non ha ancora provveduto a fare altrettanto. Zaia deve rompere il silenzio assordante sulla paralisi di una società strategica per il miglioramento della rete viaria regionale, che è in regime di prorogatio”.

“E non c’è accordo neppure tra Regione e Anas, o CAV, per completare la Strada Regionale 10, che interessa in particolare la bassa padovana e veronese, opera comunque già ridimensionata dall’Assessore De Berti – sottolinea Claudio Sinigaglia – Attualmente, Veneto Strade sta realizzando il progetto definitivo nel tratto da Carceri a Santa Margherita d’Adige, per raggiungere il casello dell’A31 Valdastico Sud. Ma mancano ancora gli altri due stralci: fino a Montagnana e poi fino a Legnago. E il nocciolo del problema è chi dovrà realizzare materialmente l’opera, visto che manca ancora l’intesa e i lavori sono bloccati da oltre dieci anni”.

Bruno Pigozzo: “Non dimentichiamo i costi indotti che possono scaturire da questo incomprensibile e politicamente inaccettabile blocco. Se posso anche capire che il cambio della maggioranza di Governo richieda del tempo per valutare il rapporto tra costi e benefici, tuttavia se non investiamo in infrastrutture ferroviarie e viarie, rischiamo di essere tagliati fuori dai traffici che si muovono sulla linea est/ovest, penalizzando il nord e favorendo i mercati a nord delle Alpi. E d’altra parte, CAV da anni produce utili, sui 15/20 milioni l’anno, e deve rimanere competitiva”.

Graziano Azzalin: “Da una parte, subiamo il danno provocato da questa assurda paralisi delle infrastrutture, dall’altra, riceviamo la beffa rappresentata dal passaggio di 700 chilometri di strade ad Anas senza un concreto corrispettivo e perdendo così ogni voce in capitolo. In questo modo, non abbiamo finanziamenti, né cantieri aperti”.

Orietta Salemi: “L’inerzia del Governo gialloverde consegna alla paralisi le infrastrutture venete. E la Lega, che in Veneto reclama l’autonomia, deve assumersi le responsabilità di governo a Roma, sbloccando questa impasse”.

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