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CRV - "Plenaria Conferenza dei Presidenti Consigli Regionali a Reggio Calabria"

PressRelease

CRV - "Plenaria Conferenza dei Presidenti Consigli Regionali a Reggio Calabria"

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

in occasione del seminario su 'Politiche di coesione e PAC post 2020'

29 ottobre 2018, 15:00

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Politica - "Assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali a Reggio Calabria, in occasione del seminario su 'Politiche di coesione e PAC post 2020: prospettive e sfide per l'Italia e le Regioni'"

(Arv) Venezia 29 ott. 2018 -     “Si è svolta oggi, a Reggio Calabria, presso la sede del Consiglio regionale della Calabria, l’Assemblea Plenaria della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali in occasione del seminario su ‘Politiche di coesione e PAC post 2020: prospettive e sfide per l’Italia e le Regioni’”.

Ne dà notizia il Vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, Bruno Pigozzo, che ha partecipato ai lavori.

“E’ stato discusso e approvato un OdG sul Quadro finanziario pluriennale, sulla Politica di coesione e sulla Politica agricola comune UE 2021-2027 – esordisce Pigozzo – che riprende a grandi linee la Risoluzione licenziata dal Consiglio regionale del Veneto lo scorso mese di marzo. Si fa seguito alla riunione dello scorso 2 maggio, in cui la Commissione Europea ha presentato un pacchetto di misure per delineare il quadro finanziario pluriennale dell'UE per il periodo 2021-2027, in considerazione dell'uscita del Regno Unito, apportando alcune innovazioni nel riparto delle risorse alla luce delle nuove esigenze e sfide da affrontare”.

“E’ fondamentale la centralità delle Politiche di coesione, della politica agricola comune (PAC) e dei Fondi strutturali che hanno costituito e costituiscono tuttora uno dei principali assi portanti delle politiche regionali di sviluppo – afferma il Vicepresidente del Consiglio regionale – per cui la definizione del quadro normativo per il prossimo periodo di programmazione avrà un forte impatto sulle future prospettive di sviluppo”.

“In quest’ottica – spiega Pigozzo - la Plenaria ha ritenuto non sufficienti le risorse finanziarie stanziate nella proposta di bilancio della Commissione, ritenendole non adeguate a conseguire, da una parte gli obiettivi stabiliti nei Trattati, come la coesione economica, sociale e territoriale, dall’altra a impegnare risorse sufficienti a rendere l’Europa competitiva a livello globale e ad affrontare in modo adeguato le nuove sfide rappresentate da ricerca, innovazione, digitale, nuove tecnologie, trasporti, difesa e sicurezza comune, cambiamenti climatici, gestione dei flussi migratori e delle frontiere esterne. A risorse sostanzialmente invariate, al contrario, la proposta della Commissione potrà far fronte alle nuove sfide solo sottraendo risorse ad altre priorità politiche, e questo per noi non va bene”.

“La Plenaria si è detta contraria alla riduzione del cofinanziamento europeo – continua il Vicepresidente -  che comporterà la necessità di aumento del co-finanziamento da parte dello Stato e delle Regioni; queste ultime, si troveranno a dover rinegoziare i tassi di cofinanziamento a livello nazionale”.

“Siamo altresì preoccupati per la tendenza al riaccentramento nella gestione dei fondi, con un rafforzamento del ruolo dei programmi in regime di gestione diretta o indiretta, a scapito dei programmi a gestione concorrente tra Commissione e Stati membri e Regioni – evidenzia Pigozzo - la proposta della Commissione in merito all’introduzione di nuove risorse proprie dell’Unione purtroppo non ha rispettato il principio di sussidiarietà e valutato sufficientemente l’impatto della proposta sulla situazione finanziaria delle Regioni”.

“L’idea alla base dell’Unione Europea è la cooperazione pacifica tra popoli e nazioni al fine di promuovere la coesione economica, sociale, territoriale e la solidarietà tra le regioni – ribadisce il Vicepresidente del Consiglio regionale - Tali obiettivi sono perseguiti attraverso le politica di coesione e siamo quindi preoccupati per la riduzione ingiustificata del 10% dei Fondi per la coesione nella proposta di bilancio 2021-2027, rispetto alla programmazione precedente, e chiediamo che vengano assicurate alla coesione almeno le stesse risorse del periodo di programmazione 2014-2020, anche considerate le maggiori sfide e l’incremento dei compiti e degli obiettivi di investimento in tutte le regioni europee”.

“Quanto alla Politica agricola comune UE 2021-2027 – prosegue Pigozzo – anche qui si registra un preoccupante e ingiustificato taglio di risorse: il primo giugno 2018, la Commissione ha presentato la proposta di regolamento sulla PAC 2021-27: rispetto alla precedente programmazione, la dotazione complessiva passerebbe da 408 a 365 miliardi di euro, con una riduzione pari a 43 miliardi. In totale, la Commissione ha proposto di assegnare 33,8 miliardi di euro all’Italia, a fronte dei 37,2 miliardi della scorsa programmazione”.

“L’Assemblea Plenaria ha altresì espresso la propria contrarietà in ordine al nuovo modello di governance delineato nella proposta legislativa della Commissione – continua il Vicepresidente del Consiglio regionale - La riforma del FEASR porterà alla ri-nazionalizzazione di questa importantissima politica. Ogni stato membro sarà tenuto, infatti, a presentare un unico Piano strategico a differenza degli attuali 23 PSR, di cui 21 regionali, uno nazionale e uno della rete rurale. Alla luce delle novità legislative proposte, alle Regioni residuerebbe quindi solo la possibilità di concorrere a disciplinare alcuni punti del Piano strategico nazionale. Solo lo Stato membro avrebbe il riconoscimento di autorità di gestione, potendo invece la Regione svolgere unicamente la funzione, assolutamente marginale rispetto a quella attuale, di ‘Organismo intermedio’, sostanzialmente privo di competenze di programmazione. Tale modello, per come delineato, entrerebbe in contrasto con il principio di sussidiarietà che prevede che le funzioni vengono svolte al livello in cui possono assicurare la migliore efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa”.

“Con riferimento, infine, alle carenze generalizzate riguardanti lo stato di diritto negli Stati membri – conclude Bruno Pigozzo – l’Assemblea Plenaria ha espresso dubbi sulla previsione della Commissione che ha previsto una forma di macro condizionalità politica, rafforzando il legame tra i finanziamenti UE e lo Stato di diritto, presupposto essenziale di una sana gestione finanziaria e dell’efficacia dei Fondi europei, ritenendola troppo generica e quindi di difficile applicazione, e ha invece ribadito la necessità che la Commissione stabilisca criteri chiari, sulla cui base si possano definire quelle che vengono considerate carenze generalizzate riguardanti lo Stato di diritto, che minacciano una sana gestione finanziaria”.

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